“All hand luggages must consist in a clear plastic bag avaiable at check in.”
10 agosto 2006 4h30am.
Un annuncio continua a ripetere queste parole.
Le ascolto una volta.
Niente.
Le ascolto una seconda.
La familiarità del suono mi fa capire che è lo stesso annuncio di prima.
Forse dovrei “pagare più attenzione” come si dice qua.
Al terzo ascolto le parole rimbombano nella mia testa in maniera quasi surreale.
Come faccio a mettere i miei 10kg di bagaglio a mano in una busta di plastica? E perché?
Sono circondata da facce perplesse.
La paura di cio’ che non sai che puntualmente arriva quando meno te lo aspetti.
“Avranno avuto qualche segnalazione” dice una signora.
“Sembra che Gatwick e Heathrow siano chiusi” dice un altro.
“There was a terrorist attack” aggiunge un inglese.
E’ il nuovo incubo di chi deve prendere l’aereo (la paura di volare non viene piu’ neanche presa in considerazione) e di chi, non tanto ci vive, ma va in vacanza in una città come Londra.
Vorrei sapere perché il terrorismo debba sempre essere in nome di una religione.
E penso a come nei secoli le religioni abbiano sempre avuto un tale potere, come abbiano dettato la storia fino ai giorni nostri e come continuino a farlo un po’ in tutto il mondo.
Ma questi pensieri sono venuti dopo.
Alle 4h30 del mattino la mia priorità era quella di far entrare i 10kg di hand luggage in una plastic bag.
Perché in quei momenti è facile diventare egoista e pensare alle tue necessità.
Si, ti interessa del resto del mondo, ma ti interessa pure partire e quel volo vorresti proprio prenderlo.
E’ il mio turno al check in.
Problema risolto.
Posso mettere il bagaglio a mano nella valigia senza dover pagare sovrattasse.
Nessuno le pagherà oggi.
Nella plastic bag puoi mettere solamente portafogli, documento e carta d’imbarco.
Questa nuova regola mi fa sentire più sicura.
Sorridendo di nuovo, gironzolo per i negozi di Stansted con il mio sacchetto di plastica.
Tanti, piuttosto che dover lasciare pc e simili al check in, hanno preferito non partire.
Sembra che anche diversi members of the crew non si siano presentati a lavoro.
Non hanno voluto lasciare le borse e mettere il minimo indispensabile nella plastic bag.
Mi chiedo cosa avessero di tanto importante per preferire non presentarsi a lavoro piuttosto che lasciarli in aeroporto.
Arrivo in Italia con tre ore di ritardo, almeno io sono arrivata.
La maggior parte dei voli sono stati cancellati.
Accendo la televisione e inizio a rendermi conto della gravità dell’accaduto.
A poco più di un anno di distanza la tragedia stava per ripetersi.
Stavolta è rimasta incompiuta, ma una prossima volta?
Commettere un omicidio in nome di una religione non è solo disgustoso e riprorevole, purtroppo è molto di più.
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