Anonymous forever!

ANONYMOUS, UNA NUOVA BATTAGLIA CONTRO I PEDOFILI

“Elimineremo la pedofilia da Internet, per il bene dei nostri seguaci, per il bene dell’umanità, e per la nostra soddisfazione personale”. Parole decise, minacciose. Sono i pedofili l’ultimo obiettivo di Anonymous, il gruppo di hacktivist che utilizza le tecniche degli hacker per intraprendere azioni di protesta sociale e politica su internet. Con un videomessaggio intitolato (cancelletto)OpPedoChat , la nota maschera del personaggio del film V per vendetta, ha annunciato, quasi come un anchorman, che il nuovo obiettivo di Anonymous è liberare la Rete dai parassiti che la infestano con siti che mirano ad accalappiare i bambini.

Domenica, 15 luglio 2012 – 09:10:00
Sono i pedofili l’ultimo obiettivo di Anonymous, il gruppo di hacktivist che utilizza le tecniche degli hacker per intraprendere azioni di protesta sociale e politica su internet. Con un videomessaggio intitolato (cancelletto)OpPedoChat , la nota maschera del personaggio del film V per vendetta, ha annunciato, quasi come un anchorman, che l’obiettivo di Anonymous è quello di “ridurre se non di eliminare” la pedofilia “da Internet, per il bene dei nostri seguaci, per il bene dell’umanità, e per la nostra soddisfazione personale si potrà espellere da Internet e distruggere sistematicamente tutti questi gruppi che continuano a operare”.
Così, dopo aver punito le banche che voltarono le spalle a WikiLeaks, combattuto la censura cinese, vendicato la chiusura del sito MegaUpload, nel mirino degli anonimi sabotatori del web sono finiti, questa volta, i pedofili, o più esattamente i forum e i siti che espongono e sfruttano immagini di minorenni. E si tratta di un’aperta dichiarazione di guerra alla pedofilia, che è cominciata con la pubblicazione su PasteBin di dati che collegano indirizzi IP degli utenti dei forum pedofili incriminati, correlati dei loro indirizzi email. Già in passato Anonymous aveva avviato campagne simili. Nell’ottobre 2011, per esempio, era partita l’operazione DarkNet, che portò all’oscuramento di 40 siti pedo-pornografici e alla pubblicazione dei nomi di 1500 persone coinvolte nel traffico di materiale pedopornografico. Molti però mettono in guardia sui risultati di questo tipo di azioni: operazioni di questo tipo contro la pedofilia, infatti, possono portare anche all’incriminazione di persone che nulla hanno a che vedere con questo tipo di reato, come già successe anni fa, quando personaggi famosi come il bassista degli Who e altri associati alla pedofilia per via di una carta di credito clonata.