Lavoro nel settore media e comunicazione

Ciao Atropa! Intendevi dire che in UK spesso rimandano i pagamenti e i rimborsi? Qualsiasi intervento e considerazione mi possono essere utili :)

Ciao Val, guarda la tua è una domanda lecita ma temo che non esistano vere risposte...si tratta di prendersi un rischio e soprattutto affrontarne poi le conseguenze, trasferirsi, ambientarsi e trovare o crearsi nuovi riferimenti sociali e culturali in un'altro paese non è mai facile. Quindi trovare un lavoro è in teoria la soluzione, ma in pratica solo il primo dei problemi... :) Comunque puntare ad un azienda specifica come BBC o MTV è una scelta ben precisa dove la tua competenza rimane subordinata alle necessità del momento dell'azienda in questione. Considera invece che posizioni da interprete sono in genere ben retribuite e soprattutto part-time quindi potrebbe essere un ottimo punto di partenza per mettere un piede in UK e cominciare a guardarsi intorno per puntare poi a lungo termine ad una situazione lavorativa che ti piace di più o che sia più risolutiva. Un buon punto di partenza è sempre il portale del lavoro europeo dell' EURES https://ec.europa.eu vedrai per esempio che se cerchi "italian interepreter" in UK ti escono centinaia di offerte di lavoro... In bocca al lupo!

Ciao, grazie per la risposta :) Le lingue sono il mio primo amore...ho un inglese forte, ma non quanto il francese, unica lingua con cui mi sono permessa di lavorare come interprete. Per correttezza professionale, ma anche per non subire attacchi di panico, ho sempre e solo voluto usare l'inglese per le traduzioni e mai come interprete: magari sbaglio e mi sottovaluto, ma non mi sento in grado. Mettiamola così: con il francese è un piacere e mi sento sicura, con l'inglese vado di tachicardia ahahah Né ho intenzione di trasferirmi sul posto e cercare un lavoro direttamente lì: l'ho fatto in passato (anche se in una piccola città francese): quando si fa una scelta del genere, si hanno solo due opzioni...o si accetta qualunque tipo di lavoro per tirare a campare o si torna a casa. E io non ho intenzione di trasferirmi per fare un lavoro che non è nelle mie aspirazioni: 1) lo posso fare benissimo in Italia; 2) cercare un lavoro è già un "lavoro", e se accettassi un'occupazione qualunque non avrei più tempo per dedicarmi seriamente a trovare quella giusta; 3) di gavetta ne ho fatta già tanta...ad un certo punto, "anche basta". Non voglio risultare supponente ma sono stanca di accontentarmi ^^' Comunque in questi ultimi giorni ho mandato un paio di applications per una talent agency e per Sony Music. Probabilmente non mi chiameranno, ma intanto "ci prendo" la mano (e se non verrò contattata sarà perché non sono idonea, e non perché non sono "amica/parente/amante di" qualcuno). :)

Mah... nepotismo, gli amici degli amici, ci sono sempre stati anche qui. Solo che nella marea di offerte di lavoro che c'erano una volta non si notava che i "soliti noti" erano stati accomodati per primi. Io vedo tanti di casi di idioti patentati che hanno accesso a master e phD nelle migliori universita' di Londra quando non dovrebbero essere nemmeno presi in considerazione, o che trovano ottimi lavori in tempi brevissimi quando persone con CV e capacita' decisamente superiori e provate sono totalmente ignorati per le stesse o simili posizioni. Io ti do un consiglio, e a chiunque legga, levatevi dalla testa che qui esista la meritocrazia. E' solo una balla. Se fosse vero dovrebbero esserci i migliori a dirigere qualunque settore, quindi tutto dovrebbe filare liscio ed essere al top, dalla sanita' alla scuola, dai treni alla viabilita' e cosi' via. Invece disorganizzazione, sprechi e malfunzionamenti sono all'ordine del giorno.

Ciao Bisanzio! Avendo vissuto per poco in UK, non ho giustamente una visione di insieme...senza dubbio, ogni mondo è paese e i favoritismi accadono lì come qui. Ma, l'impressione che ho da fuori, è che ci siano comunque possibilità in più: anche solo ad una veloce occhiata, i siti di BBC, Sony, Emi Music hanno delle opportunità chiaramente pubblicizzate sui siti. Può darsi che in alcuni casi siano solo "apparenti" e facciano entrare chi dicono loro (che ovviamente non va bene), ma qualcosa mi dice che di tanto in tanto (combinando talento e fortuna), anche il signor nessuno ha una possibilità. Senza contare che qui in Italia candidarsi (per qualunque cosa) dopo i 30 anni è follia pura, e che lo sfruttamento è all'ordine del giorno (non vedo contratti da anni), dove si lavora al nero e gli stage sono non pagati o con miseri rimborsi spese perché "impari un mestiere, sei fortunato/a, c'è chi ucciderebbe per un posto così" (frase che mi è stata detta). Con questo voglio dire che non mi aspetto certo il paese della cuccagna, ci mancherebbe: voglio solo girare la ruota in un paese che, almeno nei presupposti, parte meglio di un'Italia ormai affondata. Io ci ho provato a tornare, a restare...ma così non si va più avanti -_-

Mah guarda Bisanzio il discorso ovviamente si fa su larghe scale è ovvio che chiunque in qualunque nazione può citare esempi individuali. La disonestà non ha passaporto. Ma i singoli casi non fanno comunque statistica. Il problema dell'Italia è che il nepotismi e parentopoli, per una serie di problemi culturali che ora non è il caso di stare a sviscerare..sono un malcostume non occasionale o contestuale a determinate situazioni: è sistema strutturato e radicato nella nostra cultura. E' la spina dorsale delle nostre logiche occupazionali sin dal dopoguerra. Va da se che la differenza con l'estero c'è eccome, poichè l'eccezzione non fa la regola. Almeno questo ho imparato lavorando in Inghilterra e Stati Uniti. D'altra parte c'è anche un discorso contestuale, ogni paese ha i suoi problemi non esiste Disneyland, ma se vieni a parlare di "sprechi e disorganizzazione" ad un Italiano e come se volessi insegnargli a fare la pizza... :D

Giusto: come dice Marv, la differenza sta fra eccezione e regola. Qui da noi, è quasi la regola e non ci si scandalizza neanche più. E' questa "assuefazione" a logiche sbagliate che davvero spaventa. Ma se poi "alzi la testa", sei un idealista che combatte contro i mulini a vento... Molti dicono che i giovani dovrebbero avere il coraggio di restare e cambiare le cose: ecco...io non sono più una giovane per il mercato del lavoro italiano e se mi ritrovo così, è proprio per aver pazientato e sperato di riuscire. Poi, a pensarci bene, mi sono detta: non posso sprecare la mia vita per una questione di principio. Non è in questo modo che si cambiano le cose.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Che dire Bisanzio...prendo nota delle tue considerazioni: la cosa che mi ha colpito di più è naturalmente, dato il tema del mio post, la "chiarezza" con cui vengono pubblicizzati i posti di lavoro anche qualificati (come nel settore dei media). Se c'è una legge specifica, questo spiega molte cose...e, ovviamente, non è una garanzia di avere un colloquio. Insomma: sarebbe uno specchietto per le allodole. Ti ringrazio per l'avvertimento...Sapere che avviene per legge e non per buon senso e correttezza è senz'altro meno rassicurante. Però è importante saperlo. Così come mi rendo conto che la crisi stia già colpendo il Regno Unito...in effetti, da persone che conosco e che si sono trasferite da tempo, so che le cose non sono più come una volta. Eppure...nonostante tutto (e ti ringrazio di aver condiviso la tua opinione perché mi è preziosa), sento che fare un tentativo vale comunque la pena. Per quanto la situazione in UK sia peggiorata e per quanto la trasparenza negli annunci possa essere solo una facciata, qualcosa mi dice che è ancora "sempre meglio" che in Italia. Forse mi è rimasto ancora un pizzico di idealismo, dopo tanti anni. Certo, l'importante è tenere sempre i piedi per terra e non avere aspettative impossibili. Unica cosa: io adoro il clima inglese :P A questo punto, Bisanzio, vorrei chiederti: e dei tanti internships pagati di cui ho letto in giro (che sembrano, inoltre, non avere restrizioni di età), che mi dici? Perché sulla carta, sembrano troppo belli per essere veri.

Purtroppo non so dirti molto. La mia ragazza ne ha fatto uno circa un anno fa che era ben pagato ed ha condotto ad un phD che comincera' a settembre, ma e' stato breve. Un mese fa mi e' capitata per le mani una petizione per provare a fermare una legge che avrebbe autorizzato i Parlamentari a prendere personale per le internship senza pagarli (per legge se e' un' internship deve essere pagata, altrimenti devi classificarla volontariato e le regole sono diverse). Insomma, sembrerebbe che qui sti per diventare peggio che in Italia per i portaborse, dove almeno sono pagati a nero. Vorrei aggiungere una nota al mio precedente commento. La situazione al presente e' sicuramente migliore che in Italia, e provarci non e' sbagliato. Credo, pero', che essere consapevoli di quale siano le reali motivazioni di un qualcosa aiuti a prendere le decisioni in modo piu' appropriato. Del resto la stiruazione qui e' ancora in fase di assestamento, con velocita' diverse per i vari settori dell'economia. Due anni fa circa trovai il mio primo lavoro in 2 giorni, successivamente mai stato a casa piu' di una settimana. A fine 2012, rimasto senza lavoro per varie vicissitudini, mi e' servito piu' di un mese per trovarne un altro. Ma se parli con un IT ti dira' che la crisi non esiste, perche' lui ancora non l'ha percepita. Stesso discorso nel settore telecomunicazioni.

Forse sto per sparare una cavolata ma se gli internship devono prevedere una retribuzione per legge, immagino che vengano riconosciute delle agevolazioni alle aziende. Ad ogni modo...mi sembra di capire che questi siano "gli ultimi botti", come si suol dire, prima che la crisi colpisca più duramente anche in UK. Intanto grazie dei consigli...Vedrò di incrociare un po' tutto (dita, occhi...) ^^

Dovrebbe essere cosi' ma purtroppo in molti posti gli internship non siano pagati, oppure rimandano per secoli i pagamenti o i rimborsi...C'e' da essere fortunati

Evilenzo: i mondiali di bestemmia open...oh dio, sono rotolata dalla sedia! ahahahah Bisanzio: sì, ricordo...tocca vedere, a questo punto, quanto velocemente si adegueranno anche i privati (Ministeri a parte). :-/

Si, certo che parlavo dell'UK. Un internship non pagato e' illegale....ma ne ho visti tanti..

Se ti va, mi farebbe piacere saperne di più. Perché "sulla carta", si presenta tutto molto bene: non vivendo in UK però, la mia può essere solo una considerazione superficiale.

Cosa posso diri di piu'. Io sono stata fortunata e sono stata pagata ma a dei miei amici, in altri istituti, non sono stati dati i rimborsi o li hanno fatti patire per mesi. Sono anche stata ad un meeting di alumni della mia univerista' e io ero l'unica, su 6 ad aver avuto un internship pagato. Una di queste persone ha invece avuto un placement, non pagato, che le veniva rinnovato di mese in mese, e' andata avanti per quasi un anno prima di lasciarli, nella speranza che la cosa portasse ad un contratto. Questa ragazza ha scoperto soltanto durante questo meeting che e' illegale non pagare gli internship.

Quindi, se ho capito bene, erano tutti internships e placements legati all'Università. Comunque ci riallacciamo al discorso dell'altro giorno di Marv, sui furbi che non hanno nazionalità. :-/ Grazie intanto per la risposta!

No. Il mio era l'unico all' interno dell'universita' e sono stata l'unica pagata. Il meeting era organizzato dall'universita', lo fanno per seguire il percorso degli alumni neo laureati. Eh no, i furbi non hanno nazionalita', anzi ho scoperto frontiere del subdolo che in Italia non avevo ancora visto...

Ah ecco, quindi avevo capito tutto il contrario! :D Frontiere del subdolo: andiamo bene...per superare l'Italia, ce ne vuole! O_o

Mah, se Berlusconi fosse stato inglese avrebbe avuto un terzo e forse meno dei guai giudiziari che ha avuto. Quello che e' illegale in Italia (spesso all'eccesso) e' legale qui (all'eccesso nella direzione opposta). UK e' un paradiso fiscale dove gangster tipo Abramovich vengono a ricostruirsi una verginita' sociale. L'Italia ha tanto da imparare in questo campo.

Beh, l'Italia si sta aggregando, su alcune cosette come gli stage retribuiti (ovviamente DOPO che il sottoscritto è tornato da tre mesi al ministero degli esteri in cui non ha visto manco 30 euro al mese per una tessera dell'autobus), gli incentivi all'assunzione eccetera. Il problema è che vige la massima "fatta la legge, trovato l'inganno", vedi la manfrina con le partite IVA per i neo assunti!

Evilenzo: che presa a male :-/ Comunque, ammesso e non concesso che gli stage retribuiti diventino la regola anche qui (che poi troverebbero, come hai detto giustamente, una scappatoia) resterebbero altri problemi come le già citate raccomandazioni e il fatto che spesso si tratta di opportunità aperte ai giovanissimi. Da quello che ho visto io, gli step per l'età sono: 25, 28 e 30. Dopo i 30 anni, ciao ciao stage e apprendistato.

Hai visto bene, purtroppo, il che spiega, poiché di anni ne ho 29, i miei allenamenti per i mondiali di bestemmia open! :-( Alla fine, nel mio caso, sto cercando di arricchire il CV più possibile (corsi e certificazioni di lingua, per esempio) perché quella della mia generazione è una partita a scacchi contro la Morte, nel senso che dobbiamo giocarci il tutto per tutto e non sono concessi errori. Non mi dilungo sulle mie scelte per non uscire fuori tema e per non annoiare, sappi solo che io e la bastarda con la falce abbiamo entrambi la coppia degli alfieri, vedremo...

L'Italia si sta adeguando all'Europa, e UK si sta adeguando all'Italia: ve l'ho scritto prima che chi va a fare le internship ai Ministeri qui a Londra a breve non verra' piu' pagato...

Ciao Atropa! Intendevi dire che in UK spesso rimandano i pagamenti e i rimborsi? Qualsiasi intervento e considerazione mi possono essere utili :)

Ciao Val, guarda la tua è una domanda lecita ma temo che non esistano vere risposte...si tratta di prendersi un rischio e soprattutto affrontarne poi le conseguenze, trasferirsi, ambientarsi e trovare o crearsi nuovi riferimenti sociali e culturali in un'altro paese non è mai facile. Quindi trovare un lavoro è in teoria la soluzione, ma in pratica solo il primo dei problemi... :) Comunque puntare ad un azienda specifica come BBC o MTV è una scelta ben precisa dove la tua competenza rimane subordinata alle necessità del momento dell'azienda in questione. Considera invece che posizioni da interprete sono in genere ben retribuite e soprattutto part-time quindi potrebbe essere un ottimo punto di partenza per mettere un piede in UK e cominciare a guardarsi intorno per puntare poi a lungo termine ad una situazione lavorativa che ti piace di più o che sia più risolutiva. Un buon punto di partenza è sempre il portale del lavoro europeo dell' EURES https://ec.europa.eu vedrai per esempio che se cerchi "italian interepreter" in UK ti escono centinaia di offerte di lavoro... In bocca al lupo!

Ciao, grazie per la risposta :) Le lingue sono il mio primo amore...ho un inglese forte, ma non quanto il francese, unica lingua con cui mi sono permessa di lavorare come interprete. Per correttezza professionale, ma anche per non subire attacchi di panico, ho sempre e solo voluto usare l'inglese per le traduzioni e mai come interprete: magari sbaglio e mi sottovaluto, ma non mi sento in grado. Mettiamola così: con il francese è un piacere e mi sento sicura, con l'inglese vado di tachicardia ahahah Né ho intenzione di trasferirmi sul posto e cercare un lavoro direttamente lì: l'ho fatto in passato (anche se in una piccola città francese): quando si fa una scelta del genere, si hanno solo due opzioni...o si accetta qualunque tipo di lavoro per tirare a campare o si torna a casa. E io non ho intenzione di trasferirmi per fare un lavoro che non è nelle mie aspirazioni: 1) lo posso fare benissimo in Italia; 2) cercare un lavoro è già un "lavoro", e se accettassi un'occupazione qualunque non avrei più tempo per dedicarmi seriamente a trovare quella giusta; 3) di gavetta ne ho fatta già tanta...ad un certo punto, "anche basta". Non voglio risultare supponente ma sono stanca di accontentarmi ^^' Comunque in questi ultimi giorni ho mandato un paio di applications per una talent agency e per Sony Music. Probabilmente non mi chiameranno, ma intanto "ci prendo" la mano (e se non verrò contattata sarà perché non sono idonea, e non perché non sono "amica/parente/amante di" qualcuno). :)

Mah... nepotismo, gli amici degli amici, ci sono sempre stati anche qui. Solo che nella marea di offerte di lavoro che c'erano una volta non si notava che i "soliti noti" erano stati accomodati per primi. Io vedo tanti di casi di idioti patentati che hanno accesso a master e phD nelle migliori universita' di Londra quando non dovrebbero essere nemmeno presi in considerazione, o che trovano ottimi lavori in tempi brevissimi quando persone con CV e capacita' decisamente superiori e provate sono totalmente ignorati per le stesse o simili posizioni. Io ti do un consiglio, e a chiunque legga, levatevi dalla testa che qui esista la meritocrazia. E' solo una balla. Se fosse vero dovrebbero esserci i migliori a dirigere qualunque settore, quindi tutto dovrebbe filare liscio ed essere al top, dalla sanita' alla scuola, dai treni alla viabilita' e cosi' via. Invece disorganizzazione, sprechi e malfunzionamenti sono all'ordine del giorno.

Ciao Bisanzio! Avendo vissuto per poco in UK, non ho giustamente una visione di insieme...senza dubbio, ogni mondo è paese e i favoritismi accadono lì come qui. Ma, l'impressione che ho da fuori, è che ci siano comunque possibilità in più: anche solo ad una veloce occhiata, i siti di BBC, Sony, Emi Music hanno delle opportunità chiaramente pubblicizzate sui siti. Può darsi che in alcuni casi siano solo "apparenti" e facciano entrare chi dicono loro (che ovviamente non va bene), ma qualcosa mi dice che di tanto in tanto (combinando talento e fortuna), anche il signor nessuno ha una possibilità. Senza contare che qui in Italia candidarsi (per qualunque cosa) dopo i 30 anni è follia pura, e che lo sfruttamento è all'ordine del giorno (non vedo contratti da anni), dove si lavora al nero e gli stage sono non pagati o con miseri rimborsi spese perché "impari un mestiere, sei fortunato/a, c'è chi ucciderebbe per un posto così" (frase che mi è stata detta). Con questo voglio dire che non mi aspetto certo il paese della cuccagna, ci mancherebbe: voglio solo girare la ruota in un paese che, almeno nei presupposti, parte meglio di un'Italia ormai affondata. Io ci ho provato a tornare, a restare...ma così non si va più avanti -_-

Mah guarda Bisanzio il discorso ovviamente si fa su larghe scale è ovvio che chiunque in qualunque nazione può citare esempi individuali. La disonestà non ha passaporto. Ma i singoli casi non fanno comunque statistica. Il problema dell'Italia è che il nepotismi e parentopoli, per una serie di problemi culturali che ora non è il caso di stare a sviscerare..sono un malcostume non occasionale o contestuale a determinate situazioni: è sistema strutturato e radicato nella nostra cultura. E' la spina dorsale delle nostre logiche occupazionali sin dal dopoguerra. Va da se che la differenza con l'estero c'è eccome, poichè l'eccezzione non fa la regola. Almeno questo ho imparato lavorando in Inghilterra e Stati Uniti. D'altra parte c'è anche un discorso contestuale, ogni paese ha i suoi problemi non esiste Disneyland, ma se vieni a parlare di "sprechi e disorganizzazione" ad un Italiano e come se volessi insegnargli a fare la pizza... :D

Giusto: come dice Marv, la differenza sta fra eccezione e regola. Qui da noi, è quasi la regola e non ci si scandalizza neanche più. E' questa "assuefazione" a logiche sbagliate che davvero spaventa. Ma se poi "alzi la testa", sei un idealista che combatte contro i mulini a vento... Molti dicono che i giovani dovrebbero avere il coraggio di restare e cambiare le cose: ecco...io non sono più una giovane per il mercato del lavoro italiano e se mi ritrovo così, è proprio per aver pazientato e sperato di riuscire. Poi, a pensarci bene, mi sono detta: non posso sprecare la mia vita per una questione di principio. Non è in questo modo che si cambiano le cose.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Che dire Bisanzio...prendo nota delle tue considerazioni: la cosa che mi ha colpito di più è naturalmente, dato il tema del mio post, la "chiarezza" con cui vengono pubblicizzati i posti di lavoro anche qualificati (come nel settore dei media). Se c'è una legge specifica, questo spiega molte cose...e, ovviamente, non è una garanzia di avere un colloquio. Insomma: sarebbe uno specchietto per le allodole. Ti ringrazio per l'avvertimento...Sapere che avviene per legge e non per buon senso e correttezza è senz'altro meno rassicurante. Però è importante saperlo. Così come mi rendo conto che la crisi stia già colpendo il Regno Unito...in effetti, da persone che conosco e che si sono trasferite da tempo, so che le cose non sono più come una volta. Eppure...nonostante tutto (e ti ringrazio di aver condiviso la tua opinione perché mi è preziosa), sento che fare un tentativo vale comunque la pena. Per quanto la situazione in UK sia peggiorata e per quanto la trasparenza negli annunci possa essere solo una facciata, qualcosa mi dice che è ancora "sempre meglio" che in Italia. Forse mi è rimasto ancora un pizzico di idealismo, dopo tanti anni. Certo, l'importante è tenere sempre i piedi per terra e non avere aspettative impossibili. Unica cosa: io adoro il clima inglese :P A questo punto, Bisanzio, vorrei chiederti: e dei tanti internships pagati di cui ho letto in giro (che sembrano, inoltre, non avere restrizioni di età), che mi dici? Perché sulla carta, sembrano troppo belli per essere veri.

Purtroppo non so dirti molto. La mia ragazza ne ha fatto uno circa un anno fa che era ben pagato ed ha condotto ad un phD che comincera' a settembre, ma e' stato breve. Un mese fa mi e' capitata per le mani una petizione per provare a fermare una legge che avrebbe autorizzato i Parlamentari a prendere personale per le internship senza pagarli (per legge se e' un' internship deve essere pagata, altrimenti devi classificarla volontariato e le regole sono diverse). Insomma, sembrerebbe che qui sti per diventare peggio che in Italia per i portaborse, dove almeno sono pagati a nero. Vorrei aggiungere una nota al mio precedente commento. La situazione al presente e' sicuramente migliore che in Italia, e provarci non e' sbagliato. Credo, pero', che essere consapevoli di quale siano le reali motivazioni di un qualcosa aiuti a prendere le decisioni in modo piu' appropriato. Del resto la stiruazione qui e' ancora in fase di assestamento, con velocita' diverse per i vari settori dell'economia. Due anni fa circa trovai il mio primo lavoro in 2 giorni, successivamente mai stato a casa piu' di una settimana. A fine 2012, rimasto senza lavoro per varie vicissitudini, mi e' servito piu' di un mese per trovarne un altro. Ma se parli con un IT ti dira' che la crisi non esiste, perche' lui ancora non l'ha percepita. Stesso discorso nel settore telecomunicazioni.

Forse sto per sparare una cavolata ma se gli internship devono prevedere una retribuzione per legge, immagino che vengano riconosciute delle agevolazioni alle aziende. Ad ogni modo...mi sembra di capire che questi siano "gli ultimi botti", come si suol dire, prima che la crisi colpisca più duramente anche in UK. Intanto grazie dei consigli...Vedrò di incrociare un po' tutto (dita, occhi...) ^^

Dovrebbe essere cosi' ma purtroppo in molti posti gli internship non siano pagati, oppure rimandano per secoli i pagamenti o i rimborsi...C'e' da essere fortunati

Evilenzo: i mondiali di bestemmia open...oh dio, sono rotolata dalla sedia! ahahahah Bisanzio: sì, ricordo...tocca vedere, a questo punto, quanto velocemente si adegueranno anche i privati (Ministeri a parte). :-/

Si, certo che parlavo dell'UK. Un internship non pagato e' illegale....ma ne ho visti tanti..

Se ti va, mi farebbe piacere saperne di più. Perché "sulla carta", si presenta tutto molto bene: non vivendo in UK però, la mia può essere solo una considerazione superficiale.

Cosa posso diri di piu'. Io sono stata fortunata e sono stata pagata ma a dei miei amici, in altri istituti, non sono stati dati i rimborsi o li hanno fatti patire per mesi. Sono anche stata ad un meeting di alumni della mia univerista' e io ero l'unica, su 6 ad aver avuto un internship pagato. Una di queste persone ha invece avuto un placement, non pagato, che le veniva rinnovato di mese in mese, e' andata avanti per quasi un anno prima di lasciarli, nella speranza che la cosa portasse ad un contratto. Questa ragazza ha scoperto soltanto durante questo meeting che e' illegale non pagare gli internship.

Quindi, se ho capito bene, erano tutti internships e placements legati all'Università. Comunque ci riallacciamo al discorso dell'altro giorno di Marv, sui furbi che non hanno nazionalità. :-/ Grazie intanto per la risposta!

No. Il mio era l'unico all' interno dell'universita' e sono stata l'unica pagata. Il meeting era organizzato dall'universita', lo fanno per seguire il percorso degli alumni neo laureati. Eh no, i furbi non hanno nazionalita', anzi ho scoperto frontiere del subdolo che in Italia non avevo ancora visto...

Ah ecco, quindi avevo capito tutto il contrario! :D Frontiere del subdolo: andiamo bene...per superare l'Italia, ce ne vuole! O_o

Mah, se Berlusconi fosse stato inglese avrebbe avuto un terzo e forse meno dei guai giudiziari che ha avuto. Quello che e' illegale in Italia (spesso all'eccesso) e' legale qui (all'eccesso nella direzione opposta). UK e' un paradiso fiscale dove gangster tipo Abramovich vengono a ricostruirsi una verginita' sociale. L'Italia ha tanto da imparare in questo campo.

Beh, l'Italia si sta aggregando, su alcune cosette come gli stage retribuiti (ovviamente DOPO che il sottoscritto è tornato da tre mesi al ministero degli esteri in cui non ha visto manco 30 euro al mese per una tessera dell'autobus), gli incentivi all'assunzione eccetera. Il problema è che vige la massima "fatta la legge, trovato l'inganno", vedi la manfrina con le partite IVA per i neo assunti!

Evilenzo: che presa a male :-/ Comunque, ammesso e non concesso che gli stage retribuiti diventino la regola anche qui (che poi troverebbero, come hai detto giustamente, una scappatoia) resterebbero altri problemi come le già citate raccomandazioni e il fatto che spesso si tratta di opportunità aperte ai giovanissimi. Da quello che ho visto io, gli step per l'età sono: 25, 28 e 30. Dopo i 30 anni, ciao ciao stage e apprendistato.

Hai visto bene, purtroppo, il che spiega, poiché di anni ne ho 29, i miei allenamenti per i mondiali di bestemmia open! :-( Alla fine, nel mio caso, sto cercando di arricchire il CV più possibile (corsi e certificazioni di lingua, per esempio) perché quella della mia generazione è una partita a scacchi contro la Morte, nel senso che dobbiamo giocarci il tutto per tutto e non sono concessi errori. Non mi dilungo sulle mie scelte per non uscire fuori tema e per non annoiare, sappi solo che io e la bastarda con la falce abbiamo entrambi la coppia degli alfieri, vedremo...

L'Italia si sta adeguando all'Europa, e UK si sta adeguando all'Italia: ve l'ho scritto prima che chi va a fare le internship ai Ministeri qui a Londra a breve non verra' piu' pagato...

Ciao Atropa! Intendevi dire che in UK spesso rimandano i pagamenti e i rimborsi? Qualsiasi intervento e considerazione mi possono essere utili :)

Ciao Val, guarda la tua è una domanda lecita ma temo che non esistano vere risposte...si tratta di prendersi un rischio e soprattutto affrontarne poi le conseguenze, trasferirsi, ambientarsi e trovare o crearsi nuovi riferimenti sociali e culturali in un'altro paese non è mai facile. Quindi trovare un lavoro è in teoria la soluzione, ma in pratica solo il primo dei problemi... :) Comunque puntare ad un azienda specifica come BBC o MTV è una scelta ben precisa dove la tua competenza rimane subordinata alle necessità del momento dell'azienda in questione. Considera invece che posizioni da interprete sono in genere ben retribuite e soprattutto part-time quindi potrebbe essere un ottimo punto di partenza per mettere un piede in UK e cominciare a guardarsi intorno per puntare poi a lungo termine ad una situazione lavorativa che ti piace di più o che sia più risolutiva. Un buon punto di partenza è sempre il portale del lavoro europeo dell' EURES https://ec.europa.eu vedrai per esempio che se cerchi "italian interepreter" in UK ti escono centinaia di offerte di lavoro... In bocca al lupo!

Ciao, grazie per la risposta :) Le lingue sono il mio primo amore...ho un inglese forte, ma non quanto il francese, unica lingua con cui mi sono permessa di lavorare come interprete. Per correttezza professionale, ma anche per non subire attacchi di panico, ho sempre e solo voluto usare l'inglese per le traduzioni e mai come interprete: magari sbaglio e mi sottovaluto, ma non mi sento in grado. Mettiamola così: con il francese è un piacere e mi sento sicura, con l'inglese vado di tachicardia ahahah Né ho intenzione di trasferirmi sul posto e cercare un lavoro direttamente lì: l'ho fatto in passato (anche se in una piccola città francese): quando si fa una scelta del genere, si hanno solo due opzioni...o si accetta qualunque tipo di lavoro per tirare a campare o si torna a casa. E io non ho intenzione di trasferirmi per fare un lavoro che non è nelle mie aspirazioni: 1) lo posso fare benissimo in Italia; 2) cercare un lavoro è già un "lavoro", e se accettassi un'occupazione qualunque non avrei più tempo per dedicarmi seriamente a trovare quella giusta; 3) di gavetta ne ho fatta già tanta...ad un certo punto, "anche basta". Non voglio risultare supponente ma sono stanca di accontentarmi ^^' Comunque in questi ultimi giorni ho mandato un paio di applications per una talent agency e per Sony Music. Probabilmente non mi chiameranno, ma intanto "ci prendo" la mano (e se non verrò contattata sarà perché non sono idonea, e non perché non sono "amica/parente/amante di" qualcuno). :)

Mah... nepotismo, gli amici degli amici, ci sono sempre stati anche qui. Solo che nella marea di offerte di lavoro che c'erano una volta non si notava che i "soliti noti" erano stati accomodati per primi. Io vedo tanti di casi di idioti patentati che hanno accesso a master e phD nelle migliori universita' di Londra quando non dovrebbero essere nemmeno presi in considerazione, o che trovano ottimi lavori in tempi brevissimi quando persone con CV e capacita' decisamente superiori e provate sono totalmente ignorati per le stesse o simili posizioni. Io ti do un consiglio, e a chiunque legga, levatevi dalla testa che qui esista la meritocrazia. E' solo una balla. Se fosse vero dovrebbero esserci i migliori a dirigere qualunque settore, quindi tutto dovrebbe filare liscio ed essere al top, dalla sanita' alla scuola, dai treni alla viabilita' e cosi' via. Invece disorganizzazione, sprechi e malfunzionamenti sono all'ordine del giorno.

Ciao Bisanzio! Avendo vissuto per poco in UK, non ho giustamente una visione di insieme...senza dubbio, ogni mondo è paese e i favoritismi accadono lì come qui. Ma, l'impressione che ho da fuori, è che ci siano comunque possibilità in più: anche solo ad una veloce occhiata, i siti di BBC, Sony, Emi Music hanno delle opportunità chiaramente pubblicizzate sui siti. Può darsi che in alcuni casi siano solo "apparenti" e facciano entrare chi dicono loro (che ovviamente non va bene), ma qualcosa mi dice che di tanto in tanto (combinando talento e fortuna), anche il signor nessuno ha una possibilità. Senza contare che qui in Italia candidarsi (per qualunque cosa) dopo i 30 anni è follia pura, e che lo sfruttamento è all'ordine del giorno (non vedo contratti da anni), dove si lavora al nero e gli stage sono non pagati o con miseri rimborsi spese perché "impari un mestiere, sei fortunato/a, c'è chi ucciderebbe per un posto così" (frase che mi è stata detta). Con questo voglio dire che non mi aspetto certo il paese della cuccagna, ci mancherebbe: voglio solo girare la ruota in un paese che, almeno nei presupposti, parte meglio di un'Italia ormai affondata. Io ci ho provato a tornare, a restare...ma così non si va più avanti -_-

Mah guarda Bisanzio il discorso ovviamente si fa su larghe scale è ovvio che chiunque in qualunque nazione può citare esempi individuali. La disonestà non ha passaporto. Ma i singoli casi non fanno comunque statistica. Il problema dell'Italia è che il nepotismi e parentopoli, per una serie di problemi culturali che ora non è il caso di stare a sviscerare..sono un malcostume non occasionale o contestuale a determinate situazioni: è sistema strutturato e radicato nella nostra cultura. E' la spina dorsale delle nostre logiche occupazionali sin dal dopoguerra. Va da se che la differenza con l'estero c'è eccome, poichè l'eccezzione non fa la regola. Almeno questo ho imparato lavorando in Inghilterra e Stati Uniti. D'altra parte c'è anche un discorso contestuale, ogni paese ha i suoi problemi non esiste Disneyland, ma se vieni a parlare di "sprechi e disorganizzazione" ad un Italiano e come se volessi insegnargli a fare la pizza... :D

Giusto: come dice Marv, la differenza sta fra eccezione e regola. Qui da noi, è quasi la regola e non ci si scandalizza neanche più. E' questa "assuefazione" a logiche sbagliate che davvero spaventa. Ma se poi "alzi la testa", sei un idealista che combatte contro i mulini a vento... Molti dicono che i giovani dovrebbero avere il coraggio di restare e cambiare le cose: ecco...io non sono più una giovane per il mercato del lavoro italiano e se mi ritrovo così, è proprio per aver pazientato e sperato di riuscire. Poi, a pensarci bene, mi sono detta: non posso sprecare la mia vita per una questione di principio. Non è in questo modo che si cambiano le cose.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Che dire Bisanzio...prendo nota delle tue considerazioni: la cosa che mi ha colpito di più è naturalmente, dato il tema del mio post, la "chiarezza" con cui vengono pubblicizzati i posti di lavoro anche qualificati (come nel settore dei media). Se c'è una legge specifica, questo spiega molte cose...e, ovviamente, non è una garanzia di avere un colloquio. Insomma: sarebbe uno specchietto per le allodole. Ti ringrazio per l'avvertimento...Sapere che avviene per legge e non per buon senso e correttezza è senz'altro meno rassicurante. Però è importante saperlo. Così come mi rendo conto che la crisi stia già colpendo il Regno Unito...in effetti, da persone che conosco e che si sono trasferite da tempo, so che le cose non sono più come una volta. Eppure...nonostante tutto (e ti ringrazio di aver condiviso la tua opinione perché mi è preziosa), sento che fare un tentativo vale comunque la pena. Per quanto la situazione in UK sia peggiorata e per quanto la trasparenza negli annunci possa essere solo una facciata, qualcosa mi dice che è ancora "sempre meglio" che in Italia. Forse mi è rimasto ancora un pizzico di idealismo, dopo tanti anni. Certo, l'importante è tenere sempre i piedi per terra e non avere aspettative impossibili. Unica cosa: io adoro il clima inglese :P A questo punto, Bisanzio, vorrei chiederti: e dei tanti internships pagati di cui ho letto in giro (che sembrano, inoltre, non avere restrizioni di età), che mi dici? Perché sulla carta, sembrano troppo belli per essere veri.

Purtroppo non so dirti molto. La mia ragazza ne ha fatto uno circa un anno fa che era ben pagato ed ha condotto ad un phD che comincera' a settembre, ma e' stato breve. Un mese fa mi e' capitata per le mani una petizione per provare a fermare una legge che avrebbe autorizzato i Parlamentari a prendere personale per le internship senza pagarli (per legge se e' un' internship deve essere pagata, altrimenti devi classificarla volontariato e le regole sono diverse). Insomma, sembrerebbe che qui sti per diventare peggio che in Italia per i portaborse, dove almeno sono pagati a nero. Vorrei aggiungere una nota al mio precedente commento. La situazione al presente e' sicuramente migliore che in Italia, e provarci non e' sbagliato. Credo, pero', che essere consapevoli di quale siano le reali motivazioni di un qualcosa aiuti a prendere le decisioni in modo piu' appropriato. Del resto la stiruazione qui e' ancora in fase di assestamento, con velocita' diverse per i vari settori dell'economia. Due anni fa circa trovai il mio primo lavoro in 2 giorni, successivamente mai stato a casa piu' di una settimana. A fine 2012, rimasto senza lavoro per varie vicissitudini, mi e' servito piu' di un mese per trovarne un altro. Ma se parli con un IT ti dira' che la crisi non esiste, perche' lui ancora non l'ha percepita. Stesso discorso nel settore telecomunicazioni.

Forse sto per sparare una cavolata ma se gli internship devono prevedere una retribuzione per legge, immagino che vengano riconosciute delle agevolazioni alle aziende. Ad ogni modo...mi sembra di capire che questi siano "gli ultimi botti", come si suol dire, prima che la crisi colpisca più duramente anche in UK. Intanto grazie dei consigli...Vedrò di incrociare un po' tutto (dita, occhi...) ^^

Dovrebbe essere cosi' ma purtroppo in molti posti gli internship non siano pagati, oppure rimandano per secoli i pagamenti o i rimborsi...C'e' da essere fortunati

Evilenzo: i mondiali di bestemmia open...oh dio, sono rotolata dalla sedia! ahahahah Bisanzio: sì, ricordo...tocca vedere, a questo punto, quanto velocemente si adegueranno anche i privati (Ministeri a parte). :-/

Si, certo che parlavo dell'UK. Un internship non pagato e' illegale....ma ne ho visti tanti..

Se ti va, mi farebbe piacere saperne di più. Perché "sulla carta", si presenta tutto molto bene: non vivendo in UK però, la mia può essere solo una considerazione superficiale.

Cosa posso diri di piu'. Io sono stata fortunata e sono stata pagata ma a dei miei amici, in altri istituti, non sono stati dati i rimborsi o li hanno fatti patire per mesi. Sono anche stata ad un meeting di alumni della mia univerista' e io ero l'unica, su 6 ad aver avuto un internship pagato. Una di queste persone ha invece avuto un placement, non pagato, che le veniva rinnovato di mese in mese, e' andata avanti per quasi un anno prima di lasciarli, nella speranza che la cosa portasse ad un contratto. Questa ragazza ha scoperto soltanto durante questo meeting che e' illegale non pagare gli internship.

Quindi, se ho capito bene, erano tutti internships e placements legati all'Università. Comunque ci riallacciamo al discorso dell'altro giorno di Marv, sui furbi che non hanno nazionalità. :-/ Grazie intanto per la risposta!

No. Il mio era l'unico all' interno dell'universita' e sono stata l'unica pagata. Il meeting era organizzato dall'universita', lo fanno per seguire il percorso degli alumni neo laureati. Eh no, i furbi non hanno nazionalita', anzi ho scoperto frontiere del subdolo che in Italia non avevo ancora visto...

Ah ecco, quindi avevo capito tutto il contrario! :D Frontiere del subdolo: andiamo bene...per superare l'Italia, ce ne vuole! O_o

Mah, se Berlusconi fosse stato inglese avrebbe avuto un terzo e forse meno dei guai giudiziari che ha avuto. Quello che e' illegale in Italia (spesso all'eccesso) e' legale qui (all'eccesso nella direzione opposta). UK e' un paradiso fiscale dove gangster tipo Abramovich vengono a ricostruirsi una verginita' sociale. L'Italia ha tanto da imparare in questo campo.

Beh, l'Italia si sta aggregando, su alcune cosette come gli stage retribuiti (ovviamente DOPO che il sottoscritto è tornato da tre mesi al ministero degli esteri in cui non ha visto manco 30 euro al mese per una tessera dell'autobus), gli incentivi all'assunzione eccetera. Il problema è che vige la massima "fatta la legge, trovato l'inganno", vedi la manfrina con le partite IVA per i neo assunti!

Evilenzo: che presa a male :-/ Comunque, ammesso e non concesso che gli stage retribuiti diventino la regola anche qui (che poi troverebbero, come hai detto giustamente, una scappatoia) resterebbero altri problemi come le già citate raccomandazioni e il fatto che spesso si tratta di opportunità aperte ai giovanissimi. Da quello che ho visto io, gli step per l'età sono: 25, 28 e 30. Dopo i 30 anni, ciao ciao stage e apprendistato.

Hai visto bene, purtroppo, il che spiega, poiché di anni ne ho 29, i miei allenamenti per i mondiali di bestemmia open! :-( Alla fine, nel mio caso, sto cercando di arricchire il CV più possibile (corsi e certificazioni di lingua, per esempio) perché quella della mia generazione è una partita a scacchi contro la Morte, nel senso che dobbiamo giocarci il tutto per tutto e non sono concessi errori. Non mi dilungo sulle mie scelte per non uscire fuori tema e per non annoiare, sappi solo che io e la bastarda con la falce abbiamo entrambi la coppia degli alfieri, vedremo...

L'Italia si sta adeguando all'Europa, e UK si sta adeguando all'Italia: ve l'ho scritto prima che chi va a fare le internship ai Ministeri qui a Londra a breve non verra' piu' pagato...

Ciao Atropa! Intendevi dire che in UK spesso rimandano i pagamenti e i rimborsi? Qualsiasi intervento e considerazione mi possono essere utili :)

Ciao Val, guarda la tua è una domanda lecita ma temo che non esistano vere risposte...si tratta di prendersi un rischio e soprattutto affrontarne poi le conseguenze, trasferirsi, ambientarsi e trovare o crearsi nuovi riferimenti sociali e culturali in un'altro paese non è mai facile. Quindi trovare un lavoro è in teoria la soluzione, ma in pratica solo il primo dei problemi... :) Comunque puntare ad un azienda specifica come BBC o MTV è una scelta ben precisa dove la tua competenza rimane subordinata alle necessità del momento dell'azienda in questione. Considera invece che posizioni da interprete sono in genere ben retribuite e soprattutto part-time quindi potrebbe essere un ottimo punto di partenza per mettere un piede in UK e cominciare a guardarsi intorno per puntare poi a lungo termine ad una situazione lavorativa che ti piace di più o che sia più risolutiva. Un buon punto di partenza è sempre il portale del lavoro europeo dell' EURES https://ec.europa.eu vedrai per esempio che se cerchi "italian interepreter" in UK ti escono centinaia di offerte di lavoro... In bocca al lupo!

Ciao, grazie per la risposta :) Le lingue sono il mio primo amore...ho un inglese forte, ma non quanto il francese, unica lingua con cui mi sono permessa di lavorare come interprete. Per correttezza professionale, ma anche per non subire attacchi di panico, ho sempre e solo voluto usare l'inglese per le traduzioni e mai come interprete: magari sbaglio e mi sottovaluto, ma non mi sento in grado. Mettiamola così: con il francese è un piacere e mi sento sicura, con l'inglese vado di tachicardia ahahah Né ho intenzione di trasferirmi sul posto e cercare un lavoro direttamente lì: l'ho fatto in passato (anche se in una piccola città francese): quando si fa una scelta del genere, si hanno solo due opzioni...o si accetta qualunque tipo di lavoro per tirare a campare o si torna a casa. E io non ho intenzione di trasferirmi per fare un lavoro che non è nelle mie aspirazioni: 1) lo posso fare benissimo in Italia; 2) cercare un lavoro è già un "lavoro", e se accettassi un'occupazione qualunque non avrei più tempo per dedicarmi seriamente a trovare quella giusta; 3) di gavetta ne ho fatta già tanta...ad un certo punto, "anche basta". Non voglio risultare supponente ma sono stanca di accontentarmi ^^' Comunque in questi ultimi giorni ho mandato un paio di applications per una talent agency e per Sony Music. Probabilmente non mi chiameranno, ma intanto "ci prendo" la mano (e se non verrò contattata sarà perché non sono idonea, e non perché non sono "amica/parente/amante di" qualcuno). :)

Mah... nepotismo, gli amici degli amici, ci sono sempre stati anche qui. Solo che nella marea di offerte di lavoro che c'erano una volta non si notava che i "soliti noti" erano stati accomodati per primi. Io vedo tanti di casi di idioti patentati che hanno accesso a master e phD nelle migliori universita' di Londra quando non dovrebbero essere nemmeno presi in considerazione, o che trovano ottimi lavori in tempi brevissimi quando persone con CV e capacita' decisamente superiori e provate sono totalmente ignorati per le stesse o simili posizioni. Io ti do un consiglio, e a chiunque legga, levatevi dalla testa che qui esista la meritocrazia. E' solo una balla. Se fosse vero dovrebbero esserci i migliori a dirigere qualunque settore, quindi tutto dovrebbe filare liscio ed essere al top, dalla sanita' alla scuola, dai treni alla viabilita' e cosi' via. Invece disorganizzazione, sprechi e malfunzionamenti sono all'ordine del giorno.

Ciao Bisanzio! Avendo vissuto per poco in UK, non ho giustamente una visione di insieme...senza dubbio, ogni mondo è paese e i favoritismi accadono lì come qui. Ma, l'impressione che ho da fuori, è che ci siano comunque possibilità in più: anche solo ad una veloce occhiata, i siti di BBC, Sony, Emi Music hanno delle opportunità chiaramente pubblicizzate sui siti. Può darsi che in alcuni casi siano solo "apparenti" e facciano entrare chi dicono loro (che ovviamente non va bene), ma qualcosa mi dice che di tanto in tanto (combinando talento e fortuna), anche il signor nessuno ha una possibilità. Senza contare che qui in Italia candidarsi (per qualunque cosa) dopo i 30 anni è follia pura, e che lo sfruttamento è all'ordine del giorno (non vedo contratti da anni), dove si lavora al nero e gli stage sono non pagati o con miseri rimborsi spese perché "impari un mestiere, sei fortunato/a, c'è chi ucciderebbe per un posto così" (frase che mi è stata detta). Con questo voglio dire che non mi aspetto certo il paese della cuccagna, ci mancherebbe: voglio solo girare la ruota in un paese che, almeno nei presupposti, parte meglio di un'Italia ormai affondata. Io ci ho provato a tornare, a restare...ma così non si va più avanti -_-

Mah guarda Bisanzio il discorso ovviamente si fa su larghe scale è ovvio che chiunque in qualunque nazione può citare esempi individuali. La disonestà non ha passaporto. Ma i singoli casi non fanno comunque statistica. Il problema dell'Italia è che il nepotismi e parentopoli, per una serie di problemi culturali che ora non è il caso di stare a sviscerare..sono un malcostume non occasionale o contestuale a determinate situazioni: è sistema strutturato e radicato nella nostra cultura. E' la spina dorsale delle nostre logiche occupazionali sin dal dopoguerra. Va da se che la differenza con l'estero c'è eccome, poichè l'eccezzione non fa la regola. Almeno questo ho imparato lavorando in Inghilterra e Stati Uniti. D'altra parte c'è anche un discorso contestuale, ogni paese ha i suoi problemi non esiste Disneyland, ma se vieni a parlare di "sprechi e disorganizzazione" ad un Italiano e come se volessi insegnargli a fare la pizza... :D

Giusto: come dice Marv, la differenza sta fra eccezione e regola. Qui da noi, è quasi la regola e non ci si scandalizza neanche più. E' questa "assuefazione" a logiche sbagliate che davvero spaventa. Ma se poi "alzi la testa", sei un idealista che combatte contro i mulini a vento... Molti dicono che i giovani dovrebbero avere il coraggio di restare e cambiare le cose: ecco...io non sono più una giovane per il mercato del lavoro italiano e se mi ritrovo così, è proprio per aver pazientato e sperato di riuscire. Poi, a pensarci bene, mi sono detta: non posso sprecare la mia vita per una questione di principio. Non è in questo modo che si cambiano le cose.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Dovete guardare la cosa da un'altra ottica. UK ha avuto, fino a pochissimo tempo fa, una sovrabbondanza di offerte di lavoro che neanche l'immigrazione riusciva (fino allo scoppio della crisi dell'Euro, ma che caso...) a supplire. In questo mare di offerte chiunque trovava una collocazione, chi aveva un minimo di buona volonta' saliva di livello, chi aveva delle capacita' saliva molto piu' degli altri. Viene da se' che anche le paghe erano elevate. Questa situazione tutt'ora permane nei settori altamente qualificati come l'IT; e' completamente scomparsa, pero', da quelli bassamente qualificati (pulizie, alberghi, etc.) o cosiddetti non qualificati(giardinaggio, agricoltura), dove il trattamento riservato ai dipendenti e' oramai lo stesso dell'Italia. Aggiungeteci che l'economia britannica ha da sempre mosso capitali maggiori di quella italiana, quindi gli sprechi e la malgestione non erano evidenti. E questa maggiore ricchezza non ha mai migliorato le condizioni della working class: a Prato negli anni '70 e '80 un operaio poteva comprarsi la prima casa ed arrivare a comprare quella al mare; mia madre non ha mai dovuto lavorare; figli d'operai potevano andare all'universita' (magari con qualche sacrificio, ma nn cosi' grandi tenuto conto di quanto altro la famiglia aveva). Qui, mentre le universita' mettono lavagne elettroniche in ogni stanza, pure quelle vuote, le tasse agli studenti sono state alzate da 3000£ a 9000£ all'anno; gli ospedali, a fianco di poche strutture eccellenti, ne hanno altre che sono allo stesso livello dei piu' infimi ospedali italiani (https://news.sky.com/story/1128264/whipps-cross-hospital-unsafe-and-uncaring) e stesso dicasi per l'assistenza agli anziani (https://www.dailymail.co.uk/news/article-2397670/The-shaming-UKs-care-homes-Official-warnings-neglect-elderly-vulnerable-soar-43-cent-single-year.html); le poste reali stanno per andare in sciopero, perche' mentre ai lavoratori tagliano paghe e allungano gli orari al management hanno distribuito piu' di 15mln di pounds in benefits (https://m.louthleader.co.uk/news/more-news/national-news/crown-post-office-workers-to-strike-1-5424930). E questi giusto per fare qualche esempio. Se guaradte ai lavori artigianali vedrete che vengono rifatti 3 o 4 volte per non essere mai fatti come dovrebbero, lo stesso dicasi per il settore edile. La corruzione e' minore grazie ad un sistema della giustizia che sembrerebbe tutt'ora indipendente, bisogna dire, e questo fa molto, unito alla sua velocita'. Voglio farvi notare un'altra cosa: quando uno stato, una societa' vede la necessita' di creare leggi specifiche contro un ben determinato atteggiamento, tipo la discriminazione sul lavoro per sesso o razza, significa che tale atteggiamento e' profondamente e fortemente radicato e sta creando grandi problemi. Fra tutte le varie leggi antidiscriminazione, antirazziali, etc., c'e' anche quella che obbliga le ditte a pubblicizzare ogni posizione lavorativa e raccogliere minimo 3 curricula. Legge ovviamente inutile, che fa solo perdere tempo ai jobseekers e li illude di poter accedere a buone posizioni manageriali. Puntualmente i curricula raccolti sono accuratamente scelti fra chi avrebbe le capacita' ma non ha esperienza per tale posizione, cosi' che la ditta possa dire di aver cercato ma che nessuno sufficientemente qualificato si e' fatto avanti e quindi coprire tale posiziono dall'interno, ovvero delegando maggiori responsabilita' ad un gia' esistente dipendente senza pero' aumentarne la paga in proporzione o non aumentandola affatto. Ovviamente non ci sono statistiche riguardo queste cose, quindi potete accantonarle come "esperienza personale limitata". Ma se ne sentono troppe in giro. Come per le paghe sotto la minimum wage: le statistiche dicono sono meno dell'1%, ma si vede che li conosco tutti i io quell'1% di lavoratori. Basterebbe contare gli autolavaggi a mano che ci sono a Londra, vedere quante persone ci sono a lavare le auto, il costo del lavaggio (tal volta inferiore ai 5£) e moltiplicare per il numero di auto lavate. Avreste cosi' un'idea su quanto i lava-auto possano essere pagati e di quanto il numero di persone che non ricevono la minimum wage a Londra sia superiore all'1%. La differenza principale con l'Italia non e' una questione di mentalita', bensi' di situazione contingente. C'era la necessita' di avere buoni lavoratori, c'era tanto lavoro, e questo ha costretto le imprese e le autorita' a comportarsi in un certo modo. Questa necessita', grazie alla crisi europea, sta scomparendo. Quindi, sebbene ci siano tutt'ora molte piu' possibilita' che in Italia, se state entrando nel mondo del lavoro ora, state pronti a destreggiarvi fra annunci civetta, offerte che rasentano lo schiavismo e precariato; se siete gia' nel mondo del lavoro ma non da tempo sufficiente ad esservi fatti una posizione, state pronti a dover lottare duramente solo per mantenere cio' che avete ottenuto fin'ora. Le differenze con l'Italia vanno assottigliandosi. In piu' qui cibo e meteo fanno schifo :( PS il malcostume italiano sottolineato da Marv ha radici ben piu' lontane del Dopoguerra. Ricordate "I Promessi Sposi" di Manzoni, con Renzo che paga l'Azzeccagarbugli con quattro capponi solo per essere scacciato in malo modo? L'avvocato se la faceva coi nobili e i prelati contro cui Renzo cercava difesa: viene costretto a far da se' e non ottiene neppure i capponi indietro. Il romanzo, scritto ad inizio del 1800, e' ambientato nel 1600.

Che dire Bisanzio...prendo nota delle tue considerazioni: la cosa che mi ha colpito di più è naturalmente, dato il tema del mio post, la "chiarezza" con cui vengono pubblicizzati i posti di lavoro anche qualificati (come nel settore dei media). Se c'è una legge specifica, questo spiega molte cose...e, ovviamente, non è una garanzia di avere un colloquio. Insomma: sarebbe uno specchietto per le allodole. Ti ringrazio per l'avvertimento...Sapere che avviene per legge e non per buon senso e correttezza è senz'altro meno rassicurante. Però è importante saperlo. Così come mi rendo conto che la crisi stia già colpendo il Regno Unito...in effetti, da persone che conosco e che si sono trasferite da tempo, so che le cose non sono più come una volta. Eppure...nonostante tutto (e ti ringrazio di aver condiviso la tua opinione perché mi è preziosa), sento che fare un tentativo vale comunque la pena. Per quanto la situazione in UK sia peggiorata e per quanto la trasparenza negli annunci possa essere solo una facciata, qualcosa mi dice che è ancora "sempre meglio" che in Italia. Forse mi è rimasto ancora un pizzico di idealismo, dopo tanti anni. Certo, l'importante è tenere sempre i piedi per terra e non avere aspettative impossibili. Unica cosa: io adoro il clima inglese :P A questo punto, Bisanzio, vorrei chiederti: e dei tanti internships pagati di cui ho letto in giro (che sembrano, inoltre, non avere restrizioni di età), che mi dici? Perché sulla carta, sembrano troppo belli per essere veri.

Purtroppo non so dirti molto. La mia ragazza ne ha fatto uno circa un anno fa che era ben pagato ed ha condotto ad un phD che comincera' a settembre, ma e' stato breve. Un mese fa mi e' capitata per le mani una petizione per provare a fermare una legge che avrebbe autorizzato i Parlamentari a prendere personale per le internship senza pagarli (per legge se e' un' internship deve essere pagata, altrimenti devi classificarla volontariato e le regole sono diverse). Insomma, sembrerebbe che qui sti per diventare peggio che in Italia per i portaborse, dove almeno sono pagati a nero. Vorrei aggiungere una nota al mio precedente commento. La situazione al presente e' sicuramente migliore che in Italia, e provarci non e' sbagliato. Credo, pero', che essere consapevoli di quale siano le reali motivazioni di un qualcosa aiuti a prendere le decisioni in modo piu' appropriato. Del resto la stiruazione qui e' ancora in fase di assestamento, con velocita' diverse per i vari settori dell'economia. Due anni fa circa trovai il mio primo lavoro in 2 giorni, successivamente mai stato a casa piu' di una settimana. A fine 2012, rimasto senza lavoro per varie vicissitudini, mi e' servito piu' di un mese per trovarne un altro. Ma se parli con un IT ti dira' che la crisi non esiste, perche' lui ancora non l'ha percepita. Stesso discorso nel settore telecomunicazioni.

Forse sto per sparare una cavolata ma se gli internship devono prevedere una retribuzione per legge, immagino che vengano riconosciute delle agevolazioni alle aziende. Ad ogni modo...mi sembra di capire che questi siano "gli ultimi botti", come si suol dire, prima che la crisi colpisca più duramente anche in UK. Intanto grazie dei consigli...Vedrò di incrociare un po' tutto (dita, occhi...) ^^

Dovrebbe essere cosi' ma purtroppo in molti posti gli internship non siano pagati, oppure rimandano per secoli i pagamenti o i rimborsi...C'e' da essere fortunati

Evilenzo: i mondiali di bestemmia open...oh dio, sono rotolata dalla sedia! ahahahah Bisanzio: sì, ricordo...tocca vedere, a questo punto, quanto velocemente si adegueranno anche i privati (Ministeri a parte). :-/

Si, certo che parlavo dell'UK. Un internship non pagato e' illegale....ma ne ho visti tanti..

Se ti va, mi farebbe piacere saperne di più. Perché "sulla carta", si presenta tutto molto bene: non vivendo in UK però, la mia può essere solo una considerazione superficiale.

Cosa posso diri di piu'. Io sono stata fortunata e sono stata pagata ma a dei miei amici, in altri istituti, non sono stati dati i rimborsi o li hanno fatti patire per mesi. Sono anche stata ad un meeting di alumni della mia univerista' e io ero l'unica, su 6 ad aver avuto un internship pagato. Una di queste persone ha invece avuto un placement, non pagato, che le veniva rinnovato di mese in mese, e' andata avanti per quasi un anno prima di lasciarli, nella speranza che la cosa portasse ad un contratto. Questa ragazza ha scoperto soltanto durante questo meeting che e' illegale non pagare gli internship.

Quindi, se ho capito bene, erano tutti internships e placements legati all'Università. Comunque ci riallacciamo al discorso dell'altro giorno di Marv, sui furbi che non hanno nazionalità. :-/ Grazie intanto per la risposta!

No. Il mio era l'unico all' interno dell'universita' e sono stata l'unica pagata. Il meeting era organizzato dall'universita', lo fanno per seguire il percorso degli alumni neo laureati. Eh no, i furbi non hanno nazionalita', anzi ho scoperto frontiere del subdolo che in Italia non avevo ancora visto...

Ah ecco, quindi avevo capito tutto il contrario! :D Frontiere del subdolo: andiamo bene...per superare l'Italia, ce ne vuole! O_o

Mah, se Berlusconi fosse stato inglese avrebbe avuto un terzo e forse meno dei guai giudiziari che ha avuto. Quello che e' illegale in Italia (spesso all'eccesso) e' legale qui (all'eccesso nella direzione opposta). UK e' un paradiso fiscale dove gangster tipo Abramovich vengono a ricostruirsi una verginita' sociale. L'Italia ha tanto da imparare in questo campo.

Beh, l'Italia si sta aggregando, su alcune cosette come gli stage retribuiti (ovviamente DOPO che il sottoscritto è tornato da tre mesi al ministero degli esteri in cui non ha visto manco 30 euro al mese per una tessera dell'autobus), gli incentivi all'assunzione eccetera. Il problema è che vige la massima "fatta la legge, trovato l'inganno", vedi la manfrina con le partite IVA per i neo assunti!

Evilenzo: che presa a male :-/ Comunque, ammesso e non concesso che gli stage retribuiti diventino la regola anche qui (che poi troverebbero, come hai detto giustamente, una scappatoia) resterebbero altri problemi come le già citate raccomandazioni e il fatto che spesso si tratta di opportunità aperte ai giovanissimi. Da quello che ho visto io, gli step per l'età sono: 25, 28 e 30. Dopo i 30 anni, ciao ciao stage e apprendistato.

Hai visto bene, purtroppo, il che spiega, poiché di anni ne ho 29, i miei allenamenti per i mondiali di bestemmia open! :-( Alla fine, nel mio caso, sto cercando di arricchire il CV più possibile (corsi e certificazioni di lingua, per esempio) perché quella della mia generazione è una partita a scacchi contro la Morte, nel senso che dobbiamo giocarci il tutto per tutto e non sono concessi errori. Non mi dilungo sulle mie scelte per non uscire fuori tema e per non annoiare, sappi solo che io e la bastarda con la falce abbiamo entrambi la coppia degli alfieri, vedremo...

L'Italia si sta adeguando all'Europa, e UK si sta adeguando all'Italia: ve l'ho scritto prima che chi va a fare le internship ai Ministeri qui a Londra a breve non verra' piu' pagato...