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Ciao a tutti,

sono un neodiplomato con ottimi risultati e prospettive in Graphic Design. Sono versatile e flessibile, le mie conoscenze si estendono a tutto il ramo della creatività (includendo fotografia e anche qualcosina su video riprese e video montaggi) per finire nel settore dell’informatica (nello specifico non la parte hardware, bensì software + il web). Attualmente sto cercando lavoro in Italia, abito in una zona dove non c’è nessuna (o davvero scarsa!) prospettiva di lavoro nel mio indirizzo di studio e mi dispiacerebbe non esercitare la professione per la quale mi sono specializzato in cinque anni. Sono già stato in UK per un internship tramite la mia scuola (durato 5 settimane) ed ho un livello abbastanza avanzato di inglese (B2-C1), mastico il tedesco e lo spagnolo (ma non da essere in grado a sostenere un colloquio in quest’ultime due lingue). Un settore che mi ha da sempre attratto è quello dell’architettura, non escluderei come possibilità lo studio di tale ramo. A proposito di studio, mi piacerebbe spostarmi in UK (magari nel giro di 2-3 anni, vista anche la mia giovane età, dopo aver guadagnato e messo da parte un po’ di soldi – ammesso e concesso che riuscirò a trovare lavoro nel giro di qualche mese). Difficile fare previsioni a lungo termine, ma per quanto ne sappiate c’è una remota possibilità di raggiungere l’amata Inghilterra e (d’accordo inizialmente lavorare come lavapiatti o qualsiasi opportunità mi si fiondi davanti) e di riuscire a studiare presso qualche università – corsi di specializzazione e magari puntare a qualcosa in un futuro prossimo? E la domanda ora effettivamente cambia ed è una alla quale ancora non ho trovato risposta: gli inglesi valutano soltanto persone laureate o anche con esperienza nel settore? Un corso di specializzazione (se riconosciuto) che valore ha?

Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.

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Posted by unknown (Domande: 3577, Risposte: 0)
Asked on August 2, 2014 4:25 pm
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Private answer
Premesso che se vieni a Londra nessun lavoro ti si "fionderà" davanti, men che meno uno come lavapiatti o simili, dato che ormai il mercato del lavoro è saturo di immigrati che sempre più spesso finiscono a lavorare a nero o per paghe comunque sotto il minimo di legge. Dalle informazioni che raccolgo e dalle storie che altre persone mi raccontano, non mi pare ci sia un regola per quanto riguarda le preferenze di assunzione, se non quella che le aziende vogliono in genere persone con esperienza, in quanto questo permette loro di risparmiare soldi nel training dei dipendenti. Succede però con frequenza che le esperienze fate all'estero non vengano conteggiate (conosco persone i cui 15 o più anni di esperienza in uno specifico settore sono stati accantonati con nonchalance) e che l'esperienza sia benvenuta solo quando il candidato è disposto ad accettare una paga da entry level, ovvero da persona senza esperienza. Ovviamente, nel momento in cui i recruiter si trovano davanti una montagna di application per una singola posizione, sono costretti ad usare delle discriminanti per una prima selezione. Così come accadde lo scorso anno negli USA, quando per un posto da cleaner furono fatte 600 application e il recruiter ripubblicò l'annuncio mettendo fra i requisiti il possesso di una laurea. Concludo dicendoti che le scuole inglesi sono molto più leggere e facili di quelle italiane, ed eccettuati casi rari come quando si effettua un industrial placement, lasciano abbastanza tempo libero per lavorare part time.
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Posted by Bisanzio72 (Domande: 0, Risposte: 0)
Answered on August 3, 2014 9:24 am
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