♥ 0 | Giovedì scorso mi sono visto con Alberto, un ragazzo con cui ho lavorato da Biagio i primi tempi che ero qui a Londra. Gli avevo mandato un messaggio il giorno prima perché era un da po’ che non ci sentivamo e anche perché sapevo che sarebbe dovuto passare in questo periodo per qualche giorno. Avevo voglia di vederlo e quello sarebbe stato il momento perfetto per una lunga chiacchierata e due birre, come quando ci capitava qualche volta in passato. Dopo 5 minuti mi aveva risposto scrivendomi che era appena sbarcato all’aeroporto di Stanstead e che ci saremmo potuti incontrare direttamente il l’indomani per una pinta a Soho. Comunque il personaggio di questa storia non era neanche particolarmente originale. dopo quasi due anni ne abbiamo visti di migliori. La giacca pesante a quadretti, il gilet di tela e bottoncini portato a pelle e i pantaloni a scacchi sapientemente troppo corti per mettere in mostra le scarpe nere bombate lo rendevano più adatto alla parte della volpe nel musical di pinocchio che a quella di “Man of the night”. Neanche la bombetta piena di piume e pietruzza calzata sulla pelata lucidissima bastava a dargli il giusto fascino. Dopo incontri di questo spessore quindi, era stato abbastanza facile per noi quella sera, lanciare uno sguardo distratto al tipo, per tornare subito alle nostre confidenze. Il resto del locale invece non lo aveva neanche registrato. Evidentemente lui non aveva gradito la stroncatura della sua interpretazione ed era corso ai ripari chiamando quella che forse era la volpe nello spettacolo che avevano in programma. Questo non solo era entrato in scena indossando un assortimento così improbabile di indumenti da potero imputare soltanto ad un lavaggio sbagliato, ma si muoveva tra i tavoli con la sua birra gocciolante in una mano ed una massiccia sega circolare nell’altra. Ve lo giuro. È tutto vero. Marked as spam |
questa ve la voglio raccontare…
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