Cycle Superhighways, le autostrade per ciclisti a Londra
Dopo le “Boris Bikes”, è in arrivo un’altra novità per i ciclisti a Londra: con le Cycle Superhighways si arriva in centro pedalando.
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Jan 24, 2010 |
Dopo le “Boris Bikes”, è in arrivo un’altra novità per i ciclisti a Londra: con le Cycle Superhighways si arriva in centro pedalando.
Read MoreJan 23, 2010 |
Italy l 24 mins l col l dir by Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco l in Italian with English subtitles A documentary on Romanengo, the oldest confectionary company still in operation in Europe, a glorious factory and pastry shop unchanged since its start in 1780 Venue: Italian Cultural Institute in...
Read MoreJan 23, 2010 |
La Bocca del lupo Italy l 2009 l 67mins l col l dir. by Pietro Marcello with Vincenzo Motta, Mary Monaco l I Production : Indigo Film, L’Avventuorsa Film I cert tbc I in Italian with English subtitles Enzo returns to Genoa after a lengthy absence. He crosses the city in search of places he remembers from before but they have been inexorably changed by passing time. He finds Mary waiting for him at the small house in the ghetto of the old city. His life-long companion, she has been waiting for Enzo to return from the prison where he was serving time Venue: Italian Cultural Institute in London Tickets...
Read MoreJan 22, 2010 |
After Genova Film’s screening with Colin Forth the true Home Made Pasta al Pesto accompanied by white wine Colli di Luni will be served; a tasting of Romanengo’s Pastries will followed Screenings 4,00pm Film The Mouth of the Wolf 5,30pm Documentary Flowers, Fruits, Sugar and Spices 6,00pm Documentary Un piede in terra, l’altro in mare 7,00pm Film Genova Please book for each event on our web site The Mouth of the Wolf (La Bocca del lupo) Italy l 2009 l 67mins l col l dir. by Pietro Marcello with Vincenzo Motta, Mary Monaco l I Production : Indigo Film, L’Avventuorsa Film I cert tbc I in Italian with English subtitles Enzo returns to Genoa after a lengthy absence. He crosses the city in search of places he remembers from before but they have been inexorably changed by passing time. He finds Mary waiting for him at the small house in the ghetto of the old city. His life-long companion, she has been waiting for Enzo to return from the prison where he was serving time Flowers, Fruits, Sugar and Spices Italy l 24 mins l col l dir by Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco l in Italian with English subtitles A documentary on Romanengo, the oldest confectionary company still in operation in Europe, a glorious factory and pastry shop unchanged since its start in 1780 Un piede in terra,...
Read MoreJan 22, 2010 |
Italy I 2008 I 93 mins I col I dir by Anna Negri with Alba Rohrwacher, Marco Foschi, Valentina Lodovini, Alessandro Averone, Marina Rocco, Cristina Odasso, Francesca Cutolo, Massimo De Santis, Giulia Weber, Hossein Taheri, Stefano Fresi I cert. tbc I in Italian with English subtitles A fresh voice emerges from Italian cinema in the person of Anna Negri with her new film Riprendimi, which features the best young Italian actors working today. Shot on location in Rome, it is the all-too-familiar story of a couple breaking up and the effect it has on the lives of those around them. In Negri’s account, a documentary team sets out to capture the effect that an “actor’s life,” and in turn the inherent financial stress, has on “the perfect couple.” What these documentarians don’t expect is to stumble headlong into a situation fret with the turmoil of a modern-day life crisis. Alternately emotional and funny, these characters’ plights, we soon realize, are universal. A comic tension is created by pitting the analytical intentions of the filmmakers against their desire to get involved in the messy, raw lives of the protagonists. Girlfriends bond with girlfriends, the boys enable each other’s bad-boy behavior, and the filmmakers find themselves in the middle and over their heads. Riprendimi is a sweet confection that is as much fun to look at as to ingest. What is...
Read MoreJan 21, 2010 |
Documentary Film, Directed by Roberto Citran e Gianni Ferrarettto Italy, 2008, 51 min, In Italian with English subtitles Documentary film about the emigration from Veneto to Latium, Sardinia and Tuscany around 1930 when many families had to emigrate to look for a job. Amy Raphael in conversation with Roberto Citran and Gianni Ferrraretto Letter from Australia by Mario Rigoni Stern (1921-2008) adapted and read by Roberto Citran Venue: Italian Cultural Institute in London Book tickets at...
Read MoreJan 21, 2010 |
Il 26 marzo torna la grande sfida tra Cambdrige e Oxford sul Tamigi.
Read MoreJan 21, 2010 |
Non è una nuova canzone di Raf. Festeggiamo 150 anni d’unità, ma dove sta andando l’Italia?
Read MoreJan 21, 2010 |
Spiegare cos’è la mafia agli inglesi in cinque minuti e alle prese con gli stereotipi.
Read MoreJan 20, 2010 |
Irene Serra, di origini siculo-sarde, ha 30 anni ed e’ nata a Milano dove ha studiato all’Accademia di Musica con Tiziana Ghiglioni. E’ a Londra dal 1999, ha completato gli studi e un Master in Musica Jazz alla Guildhall School of Music and Drama, uno dei conservatori piu’ prestigiosi d’Europa. Irene e’ una cantante professionista, la sua passione musicale e’ per il Jazz, il Blues e il Brasiliano ma segue anche altri generi come il pop, il soul e il Gospel esibendosi in concerti per vari gruppi e produttori. Insegna alla London Music School dove dirige anche il coro della scuola. Irene compone musica e per quest’anno ha in preparazione un album con pezzi scritti interamente da lei. A Londra si e’ esibita in vari locali come il prestigioso 606 Jazz Club, il National Theatre, il Kings Place, il Ray’s Jazz e lo Spice of Life. Oltre che a Londra, la musica ha portato Irene ad esibirsi in tante altre parti dell’Inghilterra e all’estero. In Svizzera e’ arrivata tra i finalisti della competizione Shure Montreux Jazz Voice Competition 2009. Qual e’ il tuo primo ricordo di Londra? Il mio primo ricordo di Londra risale a quando avevo 12 anni. Ero venuta con la mia famiglia a trovare mia sorella maggiore che era al suo primo anno di universita’, era Dicembre e camminavamo per Oxford Street piena di luci e...
Read MoreJan 19, 2010 |
Leonardo Schembri, originario di Montallegro (provincia di Agrigento) ha 24 anni e vive e Londra dal 2008. E’ uno Chef de Partie dell’ Amphitheatre Restaurant presso la Royal Opera House a Covent Garden. Dopo l’Head Chef e il Sous Chef, Leonardo e’ la terza persona responsabile della cucina del ristorante e si occupa della preparazione dei secondi piatti sia che si tratti di carne, pesce o salse. Il suo piatto preferito e’ il Petto di Fagiano servito con patate e salsa di vino Porto. I piatti piu’ richiesti dai suoi clienti sono il Coq au vin, il Cous Cous di agnello preparato con salsa nord-africana e il pesce angelo grigliato. Oltre ai clienti abituali, grazie al catering offerto dalla Royal Opera House, Leonardo ha anche organizzato un banqueting per il GQ Magazine e un banqueting per uno dei concerti di Elton John. Qual e’ il tuo primo ricordo di Londra? Il primo ricordo che ho di Londra e’ legato piu’ che altro ad un luogo. Ero venuto in vacanza a Londra nel 2006 ed ero rimasto affascinato e rapito dalla bellezza e dalla diversita’ di Camden Town. Hai lasciato l’Italia perche’… Provengo da un piccolo paese siciliano di circa 2500 abitanti dove conosco praticamente tutti… avevo voglia di vedere e di vivere in una grande metropoli ed ero sicuro che mi avrebbe fatto crescere. Raccontaci un episodio legato alle...
Read MoreJan 17, 2010 |
Valeria Borgia, originaria di Trani, ha 30 anni e vive a Londra dal 2007. E’ la Marketing Manager del gruppo di ristorazione ATFC, si occupa di comunicazione e pubbliche relazioni per quattro catene di ristoranti, una delle quali e’ la famosa Angus Steakhouse. Di recente, Valeria ha siglato una PR partnership con uno spettacolo di Broadway, “My Trip Down The Pink Carpet”, in tournee’ a Londra ed e’ in contatto con diversi produttori teatrali americani per il lancio di altri progetti nella capitale inglese. Qual e’ il tuo primo ricordo di Londra? Uno dei primissimi ricordi riguarda la stanza in affitto a Brick Lane che avevo prenotato dall’Italia. Il primo giorno quando sono arrivata, mi sono resa conto che si trattava di una casa vecchia di un palazzo fatiscente e triste ma ero la persona piu’ felice del mondo e ritrovarmi in quella bettola mi sembrava una piccola conquista. Hai lasciato l’Italia perche’… Dopo la laurea, mi sono trasferita a Roma ed ho lavorato li’ per quasi 2 anni trovando un ambiente asfittico, povero di idee e totalmente rigido. In Italia c’e’ una mentalita’ troppo gerarchica e basata sull’anzianita’ piuttosto che sui risultati. Sono sicura che se fossi rimasta in Italia, starei ancora combattendo contro le solite vicende di raccomandazioni, nepotismo e quant’altro! Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali: Mi sconvolge che gli inglesi abbiano l’abitudine di mangiare...
Read MoreJan 17, 2010 |
Valentina Zanardi, originaria di Bologna, ha 27 anni e vive a Londra dal Settembre 2007. Si e’ trasferita nella capitale inglese per completare la tesi di dottorato presso la University College London. Valentina ha iniziato da pochi mesi il suo primo lavoro: si occupa di consulenza informatica per conto di una grande multinazionale americana, la CA technologies, ed offre supporto tecnico ai clienti che decidono di acquistare i prodotti dell’azienda, installandoli e configurandoli a seconda delle varie esigenze. Qual e’ il tuo primo ricordo di Londra? Il mio primo ricordo di Londra riguarda la prima 10Km di corsa a cui ho partecipato poco dopo essermi trasferita. Era una freddissima mattina di Febbraio e non scordero’ mai il calore e l’energia che tante persone che corrono insieme possono dare. Hai lasciato l’Italia perche’… Ho lasciato l’Italia per seguire il mio ragazzo che desiderava vivere un’esperienza all’estero. Ho comunque cercato di fare tesoro di questa opportunita’ per migliorare il mio inglese e per vivere finalmente la mia prima vera esperienza “da adulta” al di fuori delle mura di casa di mamma e papa’. Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali E’ un episodio che ricorre ogni venerdi’ sera, quando gli amici si precipitano al pub e io invece sogno una pizza fumante! Cosa distingue Londra o l’Inghilterra? L’aspetto che piu’ distingue Londra e’ il suo rispetto per le diversita’. Ogni persona...
Read MoreJan 17, 2010 |
Enrico Scalavino e’ orginario di Rimini, ha 28 anni e vive a Londra dal 2007. Enrico e’ un ricercatore informatico dell’Imperial College London. Finora si e’ occupato di Consequence, un progetto europeo che riunisce diversi partners tra cui lo European Microsoft Innovation Center, British AeroSpace Systems e Hewlett Packard. Il progetto mira a sviluppare un sistema di Enterprise Rights Management per protezione di dati in ambienti aziendali collaborativi. In particolare, Enrico studia soluzioni per la definizione di regole di accesso e la cifratura di dati in reti parzialmente disconnesse e per la protezione di dati derivati. Tra le altre cose, ha anche pubblicato articoli in diverse conferenze internazionali che lo hanno portato a viaggiare in Europa, Asia, ed America. Ad Agosto, Enrico comincera’ a lavorare come ingegnere informatico per Morgan Stanley. Qual è il tuo primo ricordo di Londra? L’ostello in cui mi fermai per due settimane appena arrivato, prima di trovare una sistemazione più stabile. Hai lasciato l’Italia perché… Le possibilità lavorative e di carriera che mi si presentavano non mi soddisfacevano né stimolavano sotto alcun punto di vista. Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali Mi trovavo sulla metro circondato da un gruppo di anziani italiani in vacanza quando cominciai a parlare con uno di loro del più e del meno, finché un signore mi disse: “Hai fatto bene a lasciare l’Italia e a venire qui, ormai...
Read MoreJan 16, 2010 |
Ornella Tarantola, originaria di Brescia, ha 53 anni e vive a Londra dal 1996. Ornella lavora come libraia per il noto Italian Bookshop situato a Leicester Square. Il bookshop fa parte di un piccolo gruppo che si occupa della promozione, distribuizione e vendita dei libri europei . “Fare la libraia”, dice Ornella, “e’ un lavoro bellissimo ma implacabile, bisogna amarlo molto e come tutte le libraie che si rispettino bisogna essere disposti ad occuparsi di tutto: ordinare i libri, servire i clienti, presentare i libri, portare pacchi su e giu’ per le scale, passare l’aspirapolvere, avere a che fare con le scuole ed i dipartimenti universitari dove si insegna e si studia l’italiano”. Col passare degli anni le presentazioni dei libri organizzate da Ornella sono diventate dei veri e propri eventi mondani soprattutto per via della presenza di personaggi famosi. Basta dare una occhiata al poster di Nanni Moretti appeso alle pareti del bookshop dove molte celebrita’ hanno lasciato la propria firma. Qual e’ il tuo primo ricordo di Londra? Ho 13 anni e sto comprando una giacca a Carnaby street. E’ una giacca bellissima, con le frange, tipo quella degli Who a Woodstock. Hai lasciato l’Italia perche’… Per amore. Raccontaci un episodio legato alle differenze culturali. In negozio una volta mi e’ stato detto che il “May I help you…” non va bene e puo’ essere frainteso come...
Read MoreJan 16, 2010 |
Lorenzo Pierini, originario di Firenze, ha 36 anni e vive a Londra dal 2006. Lavora presso lo studio di architettura KSS Group con sede in Oxford Street. Dice di Londra: Quando ho lasciato l’Italia cercavo un cambiamento e di certo l’ho trovato. Londra e’ una citta’ in continua evoluzione e trasformazione. Una citta’ moderna. Tanti giovani provenienti da tutto il mondo sono attivamente coinvolti a tutti i livelli della societa’ e contribuiscono quotidianamente alla sua trasformazione. Qui si vive al presente. Il grande cambiamento rispetto all’ Italia e’ stato di passare da un ruolo di ammiratore del passato e della storia a un ruolo attivo che contribuisce al presente. La cosa piu’ strana? E’ riuscire a farlo in modo naturale e piu’ facilmente in un paese che non e’ quello in cui sei nato. E oggi? Penso che, come molti altri che vivono all’estero, ho capito meglio l’Italia e mi sento un po’ piu’ Italiano di quando sono partito… anche se Italiano a...
Read MoreJan 15, 2010 |
Immancabile appuntamento con il freestyle al Royal National Theatre di Londra
Read MoreJan 15, 2010 |
Guarda il video e le foto dell’incontro con Travaglio e Padellaro alla London School of Economics
Read MoreJan 14, 2010 |
Ha ancora senso la festa della donna?
Read MoreJan 7, 2010 |
17,18,19 aprile 2011 HMV Hammersmith Apollo More info & tickets:...
Read MoreJan 6, 2010 |
Il mitico gruppo reggae torinese è in arrivo a Londra al Barfly di Camden. Acquista i tuoi biglietti qui!
Read MoreJan 4, 2010 |
Car insurance: l’Unione Europea dice che non è giusto che le donne paghino meno. Discriminazione reale o semplicemente stiamo dando di matto?
Read MoreJan 2, 2010 |
L’associazione Libera trasforma le proprietà confiscate alla mafia in realtà agricole, di ospitalità, turismo e formazione. Un’azione concreta contro le mafie che possiamo aiutare anche noi qui da Londra.
Read MoreDec 29, 2009 |
Si è concluso il LGBT Hystory Month, il mese di eventi dedicati ai diritti conquistati dai gay, lesbiche, bisessuali e trans a Londra. Ma le statistiche dicono che gli attacchi omofobi sono in aumento. Londra città gay-friendly o no?
Read MoreDec 28, 2009 |
Michele, Vincenzo ed il loro team di stilisti ed estetiste offrono alla loro clientela una vasta gamma di prestazioni di grande qualità, a prezzi competitivi, in un ambiente luminoso ed accogliente.
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Read MoreDec 28, 2009 |
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Dec 26, 2009 |
10 film italiani da non mancare, in programmazione al Cinè Lumiere.
Read MoreDec 26, 2009 |
22 maggio 2011. Ad un anno di distanza, torna il grande Beppe Grillo con il suo spettacolo “Beppe Grillo is back”. Evento imperdibile! Acquista i biglietti qui!
Read MoreDec 26, 2009 |
I “riunificati” Piero Pelù e Ghigo Renzulli sono in arrivo a Londra per regalarci rock e emozioni forti al HMV Forum il prossimo 3 marzo. Imperdibile! Hai già acquistato il biglietto?
Read MoreDec 26, 2009 |
Gli italiani che vivono all’estero ogni giorno devono fare i conti con i commenti del popolo che li ospita. E negli ultimi anni sono sempre stati di derisione del nostro paese. Siamo quasi alla fine?
Read MoreDec 11, 2009 |
Il credit crunch ha compiuto un anno. All’inizio ha attanagliato la città, con una cappa di ansia e previsioni catastrofiche. Adesso ci si naviga, un pò rassegnati, ma speranzosi, perché i giornali dicono che la crisi è rientrata. Sicuramente, nonostante i titoli ottimisti, la crisi è ancora tra noi e ha mietuto le sue vittime. Licenziamenti, si, ma non detti così a brutto muso. Qui si diventa “ridondanti”, superflui. E arriva la lettera di redundancy, che a volte offre alternative, ma più spesso una somma di buona uscita e tante grazie. Alle file per i biglietti del cinema o delle mostre adesso non ci sono solo i disoccupati con il certificato del job centre, ma anche gli ex impiegati, con la letterina di licenziamento e un rossore imbarazzato sulle gote, a chiedere lo sconto perché “they’ve been made redundant”. Moltissimi negozi hanno chiuso, la falce del credit crunch si è abbattuta qua e là senza distinzioni di area e di classe. Personalmente piango la boutique Koh Samui a Covent Garden. I prezzi erano sempre stati inarrivabili, anche senza la crisi, ma nelle vetrine c’erano dei vestiti bellissimi, fantasiosi, di taglio e qualità notevoli. Nel grigiore di tutti i giorni, passare là davanti e notare le nuove creazioni tirava su il mio animo femminile e narciso. L’ultimo vestito su cui ho sognato era di pizzo rosa perla, foggia anni ‘30....
Read MoreDec 2, 2009 |
Non so quanti italiani a Londra siano interssati alla cosa, ma secondo me vale la pensa menzionarla. La birra inglese, un capolavoro sconosciuto di cultura locale. Mi piange il ciore, quando siamo un gruppo di Italiani al pub e la maggior parte della gente ordina la solita lager, o al limite una guinness, o al massimo una Staropramen per chi vuole essere esotico. C’e’ tutto un mondo in questi pub, che attende solo di essere scoperto. Certo, la birra inglese richiede, almeno all’inizio, un certo sforzo di adattamento, o almeno volonta’ di scoperta. E’ meno fredda delle solite lager, e sembra calda se confrontata con la tendenza odierna alla birra ghiacciata. Ma la bassa temperatura uccide il gusto, e nessuna birra di scarsa qualita’ resiste alla prova della temperatura ambiente (per questo le birre di scarsa qualita’, come la Corona, sono sempre servite ghiacciate). Al contrario, una birra inglese tradizionale (sia questa una classica ale, una leggermente piu’ aspra bitter, o una poderosa stout) da’ il meglio di se’ a temperature relativamente calde, e una volta superata la novita’, si prende contatto ancora meglio col mondo di qualita’ che vi si nasconde dietro. Tra le tantissime birre che e’ bello scoprire in giro per pub, vorrei segnalare qui alcune birrerie, e birre, che secondo me sono particolarmente attraenti; la Bombardier assai diffusa nei pub del centro; la Abbot della...
Read MoreDec 2, 2009 |
Se si esce appena da Londra, si trova un mondo molto diverso dal trambusto della metropoli. Idillico, sereno, a misura d’uomo. E non c’e’ nemmeno bisogno di andare molto lontano, per esempio puntando verso gli stupendi Cotswolds. Qualche tempo fa sono stato a Henley. Henley e’ citata in “tre uomini a zonzo” di Jerome K. Jerome, e a visitarla uno non puo’ evitare di ricordare il cane Montmorency e i suoi amici “umani” nelle loro piccole e divertenti avventure. Sereno, e’ il primo aggettivo che viene in mente per descrivere questo posto. Il fiume scorre lento e pacioso, c’e’ abbondanza di pub, e nell’insieme un’atmosfera di piccolo mondo antico, di oasi di tranquillita’ e serenita’. Un posto simpatico per passare qualche ora in un mondo diverso da quello londinese, e per rallentare il battito cardiaco. Henley ospita una famosa regata, e l’attuale sindaco di Londra ne era il deputato. E’ raggiungibile in treno con discreta facilita’, il che ne aumenta il fascino anche per chi non e’ automunito. La vicina Marlow e’ anch’essa molto carina e ne condivide in parte l’atmosfera. Marlow sfoggia un discreto parco proprio sul fiume, ma la sua “passeggiata” sul Tamigi seocndo me non raggiunge la tranquilla bellezza di quella della sua rivale. Curiosamente, le due cittadine, sebbene molto vicine, sono in due contee differenti; Henley e’ all’estremo confine dell’Oxfordshire (ma al di la’ del...
Read MoreDec 2, 2009 |
Non so se avete notato anche voi, ma a me sembra che il fenomeno stia peggiorando. Vai al cinema e ci sono sempre una/due pubblicita’ “progresso”. Accendo la radio e a ogni interruzione pubblicitaria ce n’e’ almeno una. E non solo su Classic FM che ascolto ogni giorno e potrebbe essere un’eccezione, ma ovunque. Le pubblicita’ progresso sono ormai ovunque, e spendono soldi del contribuente per dirci cose che ormai sanno anche i muri: che e’ vietato tenere il telefonino in mano quando si guida (segue spot di una violenza scioccante); che e’ pericoloso guidare la moto come un idiota (segue altro spot di una violenza scioccante), o che occorre stare attenti ai motociclisti quando sei agli incroci (segue spot sconsigliato ai malati di cuore). Ce ne sono molti altri, alcuni simpatici (viene trasmessa in questi giorni quella del ragazzino che e’ in realta’ l’adulto che ha perso la patente), ma la maggior parte pensata da gente, mi pare, con discrete tendenze al sadismo. La cosa mi da’ fastidio per varie ragioni: intanto non mi piace che organizzazioni direttamente o indirettamente governative siano ormai il secondo (dicesi: secondo) acquirente di spazi pubblicitari del Paese dopo la Procter & Gamble: mi sa di manipolazione e nannysmo; poi mi da’ fastidio che si spendano soldi del contribuente per dire cosa e’ vietato e cosa no: son cose che ognuno ha il...
Read MoreNov 4, 2009 |
In questi giorni mi sono appiccicato al computer a seguire le notizie e le immagini del terremoto in Abruzzo. Mi sono ritrovato a pensare al terremoto molte volte al giorno, nonostante fossi estremamente impegnato, e quindi in qualche modo distratto, a causa del lavoro. Ogni giorno succede di tutto nel mondo, anche eventi più catastrofici di quello che è avvenuto in Abruzzo. Ma sarei un ipocrita se dicessi che ogni storia mi colpisce come mi ha colpito il terremoto dell’Aquila. La gente muore ogni giorno, e tutta la gente è uguale. Ma quella era la “mia” gente. E non c’è niente di campanilistico. In quanto italiano, è spontaneo che senta una vicinanza particolare alle persone che vivono o provengono dalla mio paese. E’ lo stesso motivo per il quale se tra la folla per le strade di Londra vedo un viso dai tratti italiani, lo noto e magari non noto il viso della persona che ci cammina di fianco. C’è una linea sottile che collega tutte le persone dello stesso paese, che probabilmente è la stessa che ha portato il lettore a cercare questo blog. Dagli Abruzzesi abbiamo tanto da imparare. Non ho mai visto persone con una dignità così forte davanti ad una tragedia di questa portata. Siamo abituati alle grida. Non gli Abruzzesi. Mai una parola di troppo, mai un commento fuori luogo, solo parole di grande...
Read MoreOct 19, 2009 |
Negli ultimi mesi ho ricevuto innumerevoli email di italiani che stanno prendendo in considerazione di trasferirsi a Londra e che mi domandano quale sia la situazione lavorativa in questo periodo di crisi. Rispondo attraverso il blog, sperando che le mie considerazioni possano essere di utilità a più persone. Partiamo da un fatto. La crisi c’è, è reale, non è la solita invenzione dei media bisognosi di rendere tutto catastrofico per vendere più copie (nonostante ovviamente ci sguazzino alla grande e qualche esagerazione ogni tanto ci scappi). Chi si immagina però una Londra sul lastrico e si aspetta di vedere gli effetti della crisi camminando per strada, resterà probabilmente deluso. Quello che bisogna capire è che la crisi ha colpito determinati settori e altri invece non sono stati (ancora) scalfiti e a pensare che tutti stiano tirando la cinghia e il loro posto di lavoro sia in bilico si pecca di generalizzazione. Ma quale impatto ha la crisi per chi vuole venire a Londra in cerca di fortuna? La prima cosa da osservare è che l’Italia versa in un limbo lavorativo da ormai molti anni e che Londra, nonostante la crisi, continua probabilmente a fornire comunque maggiori opportunità. Come sappiamo, il problema dell’Italia non è solo economico, ma culturale e, anche quando il lavoro c’è, contano molto di più il “chi si conosce” che le proprie qualità. Ben prima della...
Read MoreOct 12, 2009 |
Here we are, 2 weeks to go to another xmas and yet another end of the year to celebrate and no, the world won’t end in 2012. I know, it’s disappointing somehow… but that’s life I guess. Recession is meant to be over now. I have been skint before, during and after it, it has not made much of a difference in the little sheltered life of a simple west end receptionist, but I enjoyed not spending money because of the credit crunch as I now much enjoy spending that little bit extra because it says it’s over in the Metro. 2009 has been a bit of a year for me, many sad things happened unfortunately, but I won’t talk about them here, what I want to talk about is something long overdue in my blog. Everything started when I went to see a show of a famous English “mentalist” called Derren Brown. Many of you italianialondra readers won’t know him and I also barely knew who he was when, out of curiosity, I went to see one of his shows in Reading last May. Well, I won’t tell exactly what happened, because it’ll be too long to explain, but I somehow managed to get hypnotized and did some automatic writing unconsciously on a stage in front of more than 1000 people. Now, I do not believe in magic,...
Read MoreSep 3, 2009 |
Povera Italia! Povera Italia! “Basta soldi pubblici al teatro meglio puntare su sQuola e TV” , sentenzio’ Baricco dal suo trono dorato di Repubblica. Allora, vi siete scatenati con i commenti su Twilight, vi esprimete cauti sugli Oscar, ma del logorroico articolo di Alessandro Baricco su Repubblica cosa mi dite? Io sono un’esule, non mi permetto di commentare…il fatto che me ne sia andata dice gia’ molto. Ma conosco bene il mondo dell’arte e dello spettacolo italiano: so dove vanno i soldi e perche’, ho visto come vanno le cose e ho vissuto alcuni dei milioni di problemi che attanagliano la povera Italia. Povera Italia, mi sembra davvero la guerra dei poveri per le briciole di un antichissimo splendore. Mi permetto solo di sottolineare questo passaggio: …in situazioni come queste, nei film americani puoi solo fare due cose: o scappi o pensi molto velocemente. Scappare è inelegante. Ecco il momento di pensare molto velocemente. Ecco, che cavolo vuol dire? Cosa c’entrano i film americani? Nessuno scappa in un film americano e in un film americano pensano tutti velocemente, sempre. Alessandro! Italia!! Oddio… questo e’ il problema dell’autoreverenzialismo italiano: ci si incatiglia nelle parole e si dicono cazzate. E poi “l’arena” applaude perche’ a parlare era “il matador”. Oddio, Alessandro – quanto t’amavo! E come non ti posso piu’ leggere ora. Ricordo quando sedicenne, diciasettenne, diciottenne sottolineavo i tuoi romanzi...
Read MoreSep 3, 2009 |
la smettete di giudicare BRITNEY APPESANTITA – ROTONDETTA – SFORMATA – SLARGATA – INGRASSATA? Allora: io non sono una fan, sia chiaro. Non me ne frega niente di Britney in quanto tale – anche se ammetto di non essere una ANTI – BRITNEY. E’ solo che non vado pazza per nessuno, per nessuno mi strappo i capelli, faccio code di ore, compro decine di cd, pago fior di soldi per biglietti. Ho altri interessi. Ma le sue canzoni mi piacciono. E mi e’ molto dispiaciuto aver letto dei suoi colpi di testa: certo non deve avere avuto vita facile… Ed e’ stata grande a rialzarsi e a non mollare. GRANDE! Giornalisti! Come vi permettete di dire che e’ rotondetta?Ok, non e’ magra, ma le grasse sono altre. Lei e’ grassa e se avesse 5 kg meno iniziereste a parlare di bulimia & anoressia. Si’, lo sapete che e’ cosi’. Solo per fare notizia? Solo per criticare? Non so perche’, ma sappiate che per reggere 3 ore sul palco non puoi essere molliccio e non puoi bleffare. Le scrivono la musica, le scrivono le canzoni, le insegnano i passi, le disegnano tutto addosso e intorn, e allora? Per questo e’ meno brava? Cioe’ se fosse in giro col piattino, vestita di straccia cantare con la sua voce particolare ok. Ma ora no: viva le critiche! In 20 mila hanno celebrata...
Read MoreSep 3, 2009 |
Sono un fan dei kebab. Penso che, in un posto come Londra dove farsi un boccone dopo le 10.30 è quasi impossibile, i “kebabbari” sono una salvezza. Per gli inglesi è il kebab shop è la stazione di rifornimento per calmare i morsi della fame dopo una lunga “drink session”. Se il kebab sia buono oppure no, per loro non fa molta differenza (quando hai raggiunto le 8 pinte nella panza, le papille gustative si sono già messe a dormire da un po’). Io, invece, il kebab me lo gusto dall’inizio alla fine. Mi ha salvato tutte quelle volte che ho fatto un po’ tardi dopo una gig o un teatro. Gli spettacoli spesso sono alle 19.30 e uscendo dal lavoro di corsa, tempo di mangiare qualcosa spesso non c’è. Allora, vai kebab. Ma che piacere. Il mio kebabbaro di fiducia si trova a pochi minuti da casa mia. Il locale è un attentato all’igene e al decoro pubblico. Se fosse in Italia, avrebbe già chiuso da tempo. Non tanto per i controlli, ma per bancarotta. Gli italiani in Italia non ci metterebbero piede e mai avrei pensato di metterci piede io. Ma gli italiani a Londra, si sa, abbassano la soglia di igiene per poter sopravvivere in UK. Così un giorno, chiudo gli occhi e entro. E’ amore a prima vista e dura da 7 anni Confidando nelle...
Read MoreAug 6, 2009 |
El Pais ha pubblicato “le foto” e Filippo Di Giaccomo (sacerdote e analista de ‘La Stampa’) spiega sull’edizione di oggi: “L’abitante medio di Berlusconilandia si avvicina alla sessantina. Da adolescente, ha avuto la fortuna di accedere ad un sistema scolastico libero e gratuito, di ottima qualità. E sempre “a gratis”, come dicevano i sudditi del papa Re, è stato assistito, per almeno tre decenni e mezzo, da un sistema sanitario che gli americani nemmeno sognavano. Così, in buona salute e pervaso da idee altruiste, ha partecipato ad un’indimenticabile stagione politica -tra gli anni Settanta-Ottanta- dove tutti pensavano di avere un solo fine, quello di garantire diritti uguali per tutti e a vantaggio di tutti. Oddio, anche l’abitante medio di Berlusconilandia ha letto Orwell e ha meditato sul fatto che in una società di uguali, qualcuno riesce sempre ad essere più uguale di qualcun altro. Ma erano tempi in cui i futuri berlusconidi potevano pensare al futuro con un certo ottimismo. Perchè, in un Paese dove la funzione di mamma era svolta da una vecchia, cara Chiesa Cattolica sempre pronta a distrarsi dalla religione per impegnarsi nel sociale e dove il ruolo del papà veniva assunto da un Partito Comunista -il secondo per iscritti dopo il PCUS- che si definiva geneticamente disinteressato al socialismo perché fondato da Gramsci soprattutto per conquistare l’egemonia culturale, nello Stivale la vita sembrava scorrere concreta...
Read MoreAug 6, 2009 |
Scrivo questo post dal JFK di New York. Sono qui in attesa della mia connection New York – Los Angeles. Il mio volo ha 3 ore di ritardo e allora scrivo per passare il tempo. Mi hanno detto che se arriviamo alle 4 ore, ho diritto ad un buono di $10 per un pasto. Se così è, credo mi convenga sperare in un’altra ora di ritardo. Sono qui per lavoro, ma ne approfitto per fare anche un po’ di vacanza. Los Angeles + San Francisco + New York (sulla via del ritorno). Gli USA mi affascinano, non solo per il paese in sé, ma perché capisco che capire gli USA vuol dire capire molto della nostra cultura europea. E vuol dire capire anche un po’ di quella inglese, così strettamente interconnessa con quella a stelle e strisce. La prima cosa che noto sbarcando al JFK è l’effetto della globalizzazione. Vi scrivo da un tavolino di un bistro che mi ha servito una birra e un sandwich. Se mi guardo in giro, potrei essere a Londra, Parigi, Amsterdam, ovunque. Quando sei in un aeroporto, non sei da nessuna parte. Sono tutti uguali, l’omologazione è perfetta. Nulla mi dice che sono in America a parte l’accento della ragazza che parla al telefono accanto a me. Un peccato. Se questa è la globalizzazione, non mi piace. Comunque sono a NY, se non...
Read MoreAug 1, 2009 |
Tornare in Italia per le vacanze di Natale causa sempre uno fastidio cerebrale. Il “Natale con i tuoi” dovrebbe essere un momento di relax e di spensieratezza, ma spesso così non è. Per me e forse anche per molti che vivono all’estero come me, è spesso un’occasione di riflessione e confusione. Una scossa che rimette in discussione le poche certezze che pensavo di avere acquisito. Sentimenti contrastanti, incasinati, un vero pasticciaccio. Tutte le volte che torno in Italia per un breve periodo, mi rendo conto di come, dopo sette anni di permanenza a Londra, oramai si sia modificato il mio modo di pensare rispetto a quello dei miei amici che sono rimasti in Italia. Sento che, a parte qualche felice ma rara eccezione, si è creata negli anni una differenza nel modo di percepire gli avvenimenti e di affrontare la vita che rende la comunicazione a volta impossibile o a volte futile. Mi rendo conto che un eventuale ritorno in Italia sarebbe un nuovo “culture clash”, farei una fatica del boia a riadattarmi a molte cose. Allo stesso tempo, ci sono cose che continuano ad affascinarmi dell’Italia. I rapporti tra le persone hanno ancora quella spontaneità che gli inglesi hanno cancellato centinaia di anni fa, costruendo una “etiquette” sociale dove, ad esempio, l’eye contact genera imbarazzo e va evitato come se fosse un calcio sui denti. Ad attrarmi sono...
Read MoreJul 12, 2009 |
..salve a tutti! rivolgo a chiunque la mia domanda: Esistono corsi d’inglese a londra che non costino un occhio?? Io mi appresto ad arrivare lì nel mese di agosto, ma tutte le scuole che ho contattato hanno un tetto minimo di spesa altissimo.. :__( se potete aiutarmi vi ringrazio.....
Read MoreJul 4, 2009 |
Tears of sadness, Tears of sympathy. Tears of sorrow, Tears of incomprehensibility. Earth has spoken from its deepest heart, Defenceless humans listened to its scream. The loss is endless, There are no words. And I feel useless, Incapable to assist In putting right Mother Nature’s harm. Writing from my sofa, With my favourite pen, I feel conscious, As well as frightened, Of sudden events Taking over Our sheltered, Comfortable...
Read MoreFeb 8, 2009 |
Dovevo restare 6 mesi e sono rimasto 6 anni. Quante volte ho sentito questa frase. Sedotti. Ecco cosa succede. Si viene sedotti. Si arriva a Londra pensando di fare una piccola esperienza lavorativa o il classico corso d’inglese. E dopo 6 anni sei ancora lì. Un orda di Apollo13 italiani che orbitano vagamente attorno a Londra ed invece di far ritorno alla base vengono catturati dal campo gravitazionale della metropoli inglese. Huston, abbiamo un problema. Perché si resta? Me lo hanno chiesto in tanti, me lo sono chiesto da solo. Ecco la mia risposta: perché è troppo seducente. Ecco perché. Peggio delle sirene di Ulisse. Ma sedotti da che? Due velocità. In Italia se sei un cameriere oggi, probabilmente lo sarai anche tra tre anni. In Inghilterra, se oggi sei un cameriere, probabilmente tra sei mesi sarai responsabile di sala, tra un anno kitchen manager, tra due ancora più su. Si chiama progressione. Si chiama aver la sensazione che sei fai bene, probabilmente andrai avanti. Si chiama meritocrazia. Quella parola che hanno tolto da molti anni dai dizionari della lingua italiana. E’ come andare in autostrada con la 500 o con la Maserati. Due velocità, due accelerazioni. E’ la sensazione di essere padroni del tuo futuro. Fai bene, verrai premiato. Fai male, resti dove sei o retrocedi. Seducente, troppo. In Italia, fai bene e resti dove sei. Fai male,...
Read MoreJan 12, 2009 |
1st December 2009. Today I read this status on someone’s facebook: “do not take our crucifix off the walls or we take off your hands…” Nice. I HAD to reply to it so I put this comment: “your religion is your one, but for democracy, if in a class the majority does not want it, it’s fair to take it off the wall.” Someone else replied saying: “Go to ‘Arab countries’ and see what they do…’ Now, as I do not reply to ignorants, I would have left it there, if the person who posted the status in the first place wouldn’t have added: “Neda, remember that we are in Italy, somewhere else you can do what you want, but here the crucifix represent us….” I feel sorry for Italy. School should be State school and not religious school. State education should not influence your religious believes. This is what I think and I stand by it. Italy is a state not a religion, as Arab countries do not mean Muslim countries… In fact, I am not even sure what the guy meant with his sentence. He added: “ I have to respect what you say for politeness because you are Muslim…” Since when, does someone have to respect someone else for politeness?? And there I lost it… First of all, being from a Muslim upbringing does not necessary...
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