In magazzino, dietro ad una pila di scatole, ho trovato una scritta:

I KNOW WHAT YOU DID LAST SUMMER.

Se non è già efficace il messaggio, la scritta è stata ottenuta con un dito imbevuto di vernice rossa e ogni lettera ha la sua perfetta sbavatura. Subito ho preso un pezzo di carta, ho trascritto il messaggio e l’ho lasciato nella bocca del labrador in dimostrazione. Poco piu`tardi non c’era piu`. Qualcuno l’ha trovato, l’ha letto e l’ha portato via.
Ognuno si può riconoscere il quel messaggio. Ognuno ha qualche scheletro estivo nascosto in qualche armadio. Io ho capito benissimo cosa ho fatto quell’estate. Non necessariamente l’ultima. Quell’estate.

Nel LondonPaper c’è un trafiletto giornaliero dedicato a tutti coloro che hanno svisato qualcuno e non hanno saputo cogliere l’attimo. Lovestruck si dice. Colpo di fulmine.
M. scrive:
“Sat 3 Feb at 17.15, you were on the Central line train from Ealing Broadway, wearing black leather trainers and blue jeans reading Sleepers. I couldn’t take my eyes of you. Please get in touch.”
Dovrebbero inventarci un giornale con soli annunci di Lovestrikers. Dovrebbero dividerlo in sezioni. La prima sarebbe dedicata agli incontri in metropolitana, poi verrebbero quelli per strada, poi quelli nei locali, nei negozi e così via fino ai posti più improbabili.
Come funzionava un tempo? Come funzionava nella mia città?
Avevo visto una ragazza seduta su una panchina e avevo perso la testa. Lovestruck, proprio. Ci siamo persi di vista con la facilità con cui ci siamo guardati e sorrisi. Grandi rimpianti e non c’era neanche un Cagliaripaper che mi desse una seconda chance. Però eravamo in uno dei posti estivi più frequentati della città ed era il mio unico appiglio. Sono tornato lì ogni sera, stessa ora, girando intorno allo stesso posto in cui ci siamo guardati.
M.ha avuto fortuna. Nel sito del LondonPaper la ragazza da cui non poteva togliere di dosso gli occhi ha risposto:
“I leave at Ealing and I hope to meet you if you are not engaged. What is your name?”
Non so come sia fatto M., ma secondo me ora si sta sfregando le mani.
Anche io ebbi fortuna. Il Sabato dopo ho rivisto la ragazza nello stesso posto dove ci guardammo. Il panico mi ha sopraffatto, ma un biglietto era pronto in caso di emergenza. Gliel’ho fatto avere ed è stato tutto ancor più bello di come era nato.
Cose del genere non capitano qui. Non capitano se non sei un esperto catturatore di coincidenze improbabili. E chi lo è? È già tanto quando incontri le stesse persone alle otto di mattina, in stazione. E mi sembrava ancor più tanto quando Venerdì, alle otto di mattina, ho preso il treno di fianco ad una bella ragazza con un cappotto bordeaux, i pantoloni gessati e le scarpe nere a punta – non potevo toglierle gli occhi di dosso – e alle sette di sera me la sono ritrovata dietro, uscita da un altro. Partiti e arrivati insieme.

Ho appena nascosto un foglietto sotto il cuscino della poltrona su cui sono seduto. Sarà una delle tre bariste a trovarlo. Ho scritto:

“No need to laugh and cry
It’s a wonderful, wonderful life
No need to run and hide
It’s a wonderful, wonderful life”

Non importa quale barista Starbucks lo leggerà. Quando lo farà sorriderà e forse si convincerà, se non lo e`gia`, che la vita in fondo è veramente meravigliosa.
Il mio lavoro non consiste solo nell’aver cura di labrador con un palloncino attaccato alla coda. Faccio anche il messaggero a tempo perso.
La stessa cosa sul treno. Faccio cadere biglietti nelle tasche e nelle borse aperte. Ne ho lasciato uno ad una ragazza con due occhi grandi e malinconici e un naso da canonizzare nella sua perfezione. Ho scritto:

“Turn your lights down low;
Never try to resist, oh no!
Oh, let my love come tumbling in –
Into our life again,
Sayin: ooh, I love ya!”

Tutti sono così premurosi nel controllare che niente sparisca dalle tasche e dalla borsa. Pochi si curano di cosa possa introdursi.
Un Venerdi invece ho preparato dieci foglietti, tutti con gli stessi versi di una canzone dei Cure:

“I don’t care if Monday’s black
Tuesday Wednesday heart attack
Thursday never looking back
It’s Friday I’m in love.”

Questi sono messaggi universali. Sono come l’oroscopo. Ognuno legge e interpreta secondo il suo umore, secondo quanto vive in quel momento. Uno si puo` soffermare sul Lunedi`nero, un altro si troverebbe nel Martedi`da attacco di cuore e tutti converrebbero che Venerdi`e`il giorno migliore. Come il messaggio nel mio magazzino, “so cosa hai fatto la scorsa estate”.
Ognuno spera che qualche angelo custode ci guidi la vita e ci infili dei foglietti dentro la borsa mentre siamo schiacciati nella metropolitana nell’ora di punta.
Io spero solo che la ragazza con lo sguardo malinconico abbia letto il mio messaggio.