Ho 2 ore libere e decido di passarle alla Hayward Gallery, dove c’è la retrospettiva di Dan Flavin.
Entro e vengo investita da luci e colori.
Una sensazione unica, le installazioni catalizzano l’attenzione in una sorta di ipnosi fluorescente, sono geometrie cromatiche e luminose che davvero ridisegnano lo spazio.
I visitatori si aggirano nelle sale in un silenzio quasi religioso, attratti come falene dai tubi al neon e nell’aria calda si sente solo il bzzzz sommesso e continuo del flusso di corrente.
Ma, come un bel sogno colorato, l’esperienza prima o poi deve finire…
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