“Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai”, cosi’ scriveva Blaise Pascal, ma quando la Vecchia Signora si racconta in pose d’arte ne vale “la pena” pensarci.
Alla galleria Wellcome Collection di Londra e’ in corso la mostra «Death: a self-portrait», un’affascinante indagine su un fatto inevitabile.
La mostra non suona come monito, Memento mori, ossia “Ricordati che devi morire”, ma come una esplorazione dei modi diversi in cui culture differenti in periodi diversi hanno affrontato la fine del ciclo naturale dell’esistenza, ovvero la morte come argomento culturale.
Fino al 25 febbraio, saranno esposti oltre 300 oggetti provenienti da Richard Harris un collezionista di Chicago che presenta una raccolta di manufatti, opere d’arte, oggetti scientifici ed inoltre rare stampe di Rembrandt, Dürer e Goya e antichi disegni anatomici.
Questa iconografia della morte racconta i nostri atteggiamenti complessi e contraddittori verso di essa, in tutte le sue declinazioni artistiche la morte viene ridicolizzata per esorcizzarla o esaltata nella sua potenza distruttiva.
Ad accompagnare questa rassegna gratuita anche una serie di eventi legati al tema.
Per maggiori informazioni: www.wellcomecollection.org