Ho conosciuto Natalino Gallagheri durante un’amichevole estiva tra Manchester City e Cervia. Mi trovavo a Manchester per un weekend e appena ho visto che il Cervia avrebbe giocato il giorno stesso non ho perso tempo a procurarmi un biglietto, trovando solo spazio nella curva dei tifosi di casa (anche perchè di tifosi del Cervia c’ero solo io).
Arrivo in ritardo. Immerso in una marea di ascelle maleodoranti, pance sudate e tatuaggi grossolani, ho scelto subito di affiancarmi all’individuo più presentabile. Appena mi sistemo la copia di Controcampo sotto il sedere, come cuscino, gli chiedo subito il risultato:
“How is going?”
“Nil nil.” e mentre me lo dice, anche se coperto dagli occhiali, riconosco subito il volto di Natalino Gallagheri, il leader degli Oasis.
“Oh my goodness! Are you Noel Gallagher?”
“Yes. But now I’m just a fanatic supporter of Man.City.”
“Don’t blame me. I support Graziani’s Cervia.”
“Do you?”
Dopo venti minuti il Cervia vinceva 2-0, con gol di Moschino e Arutta. Natalino non è affatto contento e commenta stizzito:
“Musampa is crap.”
“Man.City’s barycentre is too arretrated. I’d opt for a more defensive solution, a 4-1-4-1 formation with Vassell alone in the forward.”
Dopo il 3-0 di Matarrese Natalino urla:
“Slackers!”
“I’d reverse the two wings. And Man.City misses a good offensive terminal, because Cervia’s defense is harsh.”
Di fronte alle mie disquisizioni calcistiche, Noel rimane senza parole, la bocca semiaperta e la testa in continuo assenso. Io continuo:
“With such a defense, Man.City needs a ram.”
“A ram? The animal? Are you joking?”
“Ram means a tall forward, good with headers.”
Noel continua ad annuire. Io continuo:
“I THINK MAN.CITY IS CLEARLY SCARED OF WINNING.”
Natalino è senza parole:
“Scared…of…winning. Yeah, it’s true!! What’s your name? I like you, you know how to speak about soccer.”
“Gigi, nice to meet you Noel.”
“Gigi!! You are Italian, arent’you?”
“Yeah, from Cagliari.”
“Gigi…Cagliari. Oh my goodness! Are you Gigi Riva’s son? Gigi Riva is my idol! Rombo di Tuono!”
Io ci penso su un attimo e rispondo
“Yes I am! Gigi Riva is my father!”
“Oh my goodness! I cant believe it. Let me call Liam.” e chiama il fratello per ricordargli quanto la vita sia imprevedibile talvolta. E io penso a quanto poco ci vuole, ogni tanto, per rendere felici le persone.
Il Cervia ha vinto la partita 3-0. Ci salutammo con la ripromessa di sentirci ancora, ma come spesso capita, nelle occasionali amicizie speciali di una vacanza, nessuno più ci pensò.
Questo è quanto c’era da anticipare. Perché oggi mi arriva una chiamata da un numero sconosciuto.
“Hello Gigi, it’s Noel.”
“Noel, the demonstrator of Hoover Disc?”
“No, Oasis’s leader, do you remember that crazy match of Man.City versus Cervia.”
“NOEL!! Aiuduing man?”
“Not too bad. Gigi, I’ve a question for you. Please, please, please. I have watched football for 30 years, please, please, please, what the hell is an OFFSIDE?”
“Noel, listen carefully. Think about women. Think about Sally, Lyla, all the girls you dedicated your songs to.”
“Yeah.”
“So, have you ever understood these women?”
“No at all.”
“So, the offside is like women. No one will ever understand it. Think about Milan-Liverpool, Champions League last final; Shevchenko scored a goal in the first half, it was regular, but the referee whistled the offside. It’s the same thing for women: when everything seems perfect, they always create problems to ruin your life. And as Milan lost the Cup, we always lose our time and our patience.”
“Gigi, you are unbelievable!! If I had known these things before…”
“Come on Noel. Don’t look back in anger!”
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