Dopo 12 giorni in patria, dove tutto, a partire dai pomodori, era semplicemente gustoso e saporito, rimettermi a sforchettare e rimestare tra ambigue zuppe esotiche, burrosi secondi e pesanti desserts mi ha fatto venire qualche scompenso e istinto suicida.
Ma insomma, godiamocela: questa è l’estate inglese. Un’estate fatta di bandieruole di San Giorgio svolazzanti ovunque, dai cofani delle macchine, alle finestre dei palazzi, dalle inferriate ai cieli insolitamente azzurri, un’estate di sbirrazzamenti tra un goal e l’altro, di parchetti affollati e signorine dai fianchi generosi vestite come in spiaggia, un’estate di nonnette col cappellino, di barbecue fumosi, di gelati sintetici e picnic.
Il mio cervello è ancora un pò ovattato, un pò in vacanza, perso nei ricordi mediterranei di un paesaggio lontano.
Lungo il Mall i drappi dell’Union Jack penzolano rutilanti al sole, per il Trooping the Colour del 17 giugno…
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