Esser single non e’ facile. Esserlo a Londra ancora meno. I ragazzi sono o timidi o troppo ubriachi. La citta’ e’ troppo vasta e i ritmi troppo frenetici. Insomma, si pensa che al moltiplicarsi dei numeri corrisponda un moltiplicarsi delle possibilita’. E invece no. Ve lo conferma una single impenitente.
Ma a salvare noi poveri single timidoni arriva dall’America un’invenzione destinata a scombussolare il rito del “would you like something to drink?”: il bar code (no, non il codice a barre, ma il codice da bar) ovvero un linguaggio dei segni appositamente codificato da due americane, Lili Bet Foster e Lynn Fischer, per permettere di rimorchiare con facilita’ e superando l’imbarazzo.
Cioe’ in pratica ti stai bevendo il tuo drink, noti una topolona e voila’, basta, chenneso’, puntarsi un dito alle tempia o sul naso per dirle “mi piaci”.
Ma secondo voi se sono seduta in un pub e un tizio, mettiamo che sia pure carino, si mette a farmi strani gesti, dopo aver appurato che non sia pazzo ma solo un timido broccolatore del III millennio, ci vado magari fuori a cena? Qui non ci siamo…
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