Che pizza. Ci ho provato, ho scavato tra le novità rock degli ultimi anni, ma non ho trovato niente che riesca ad ascoltare per più di due volte. The Kooks, The Killers, Arcade Fire, etc… Una noia. Mi sono impegnato ad ascoltare anche la band ritenuta più promettente, gli Artic Monkeys, ma niente da fare. Piacevole, per carità, ma niente che resterà nella storia.
Alla fine finisco per riascoltare sempre roba del “passato”. Pink Floyd, The Doors, Dire Straits. Rock e un po’ meno rock, ma roba davvero bella, che non ti stanchi mai di sentire. Il fatto è che gruppi “con le palle” come quelli degli anni 60-70-80 non ce ne sono più. E non è nostalgia. L’unica band che ha scritto seriamente la storia della musica degli anni 90 e continua a farlo ancora oggi sono gli U2. I Nirvana, Pearl Jam e Alice in Chains stavano facendo bene, ma il fenomeno è bruciato troppo in fretta. E, comunque, la qualità artistica non era, a mio giudizio, ancora comparabile alle band che ho riportato sopra. Immaginate per un momento di essere negli anni ‘70. Ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta. Da Jimi Hendrix ai Rolling Stones, da Bob Dylan ai Pink Floyd.
E oggi?
Le major si sono ciucciate tutto lo spirito rock. Succhia succhia, è rimasta solo la cannuccia. Ormai sono tutte impegnate a tirare fuori l’ennesimo artista R&B, che scomparirà in meno di un anno. E allora ecco che, in mancanza d’altro ti becchi una serie infinita di “revival”. Improvvisamente si riuniscono tutti: Rolling Stones, Pink Floyd, Police, Led Zeppelin. E alcuni, come i Rolling Stones in particolare, dimostrano di avere più energia e anima rock di tutti i gruppi attuali messi assieme. Queste reunion mi fanno un po’ tristezza e un po’ le apprezzo. Tristezza perché fa vedere quanto arido sia il panorama musicale attuale confronto a quello di una volta. Le apprezzo perché, in mancanza d’altro, almeno ci danno l’occasione, a noi che eravamo troppo piccoli durante i loro anni d’oro, di vivere qualche emozione davvero rock (ignorando l’aspetto attempato dei musicisti).
Vabbè, in attesa di un gruppo che scriva la storia della musica del nuovo millennio, mi affido ad un Riders on the Storm di sottofondo. Se davvero Jim Morrison è vivo come molti mormorano, si faccia avanti. Il rock è alla frutta. Jim salvaci tu prima che servano il digestivo.