Sabato 20, prima di andare al V Festival, quotidiano appuntamento annuale della mia vita londinese, mi fermo come sempre al mio local internet point a controllare le email.
Nel Junk Foder, fra pubblicita’ varie, vedo un’email da una Casting Company.
Oggetto: MOVIE.
La apro subito e in pochi secondi mi rendo conto che si riferisce a un casting fatto per MTV 3 mesi prima.
L’email dice: “Ciao Neda, sono I., direttrice di questa agenzia. Ci siamo conosciute per il reality show di MTV e, se ricordo bene, ti avevo gia’ accennato di un possibile ruolo per il Da Vinci Code. Ho cercato di contattarti, ma credo di avere un numero sbagliato. Mi richiami sul cellulare appena leggi questa email?”
Ovviamente la chiamo subito e lei mi dice di non prendere impegni fino a novembre e di presentarmi a un tale studio cinematografico lunedi a mezzogiorno. Qualcuno mi telefonera’ la mattina per darmi l’indirizzo preciso.
Ci credete che sono riuscita ad arrivare in ritardo pure li? E non di poco, quasi un’ora! Gli Shepperton Studios sono a piu’ di un ora da Londra!
Convinta di dover fare un casting vero e proprio, una volta arrivata li’ tiro fuori l’agendina dove poche ore prima avevo appuntato i dettagli dell’appuntamento.
12h00am, Shepperton Studios, Shepperton Station, Block X, Room No XXX e devo cercare di un certo Terry.
Non avevo mai visto uno studio cinematografico prima. E’ immenso, e, banale a dirlo, sembra di stare in un film.
Dopo aver chiesto a diverse persone, giungo alla stanza XXX. La porta e’ aperta, ma l’ufficio e’ deserto. E’ una stanza abbastanza grande, con 3 scrivanie stracolme di scartoffie e primi piani del cast completo del film attaccati su tutti i muri. Sarebbe bello fermarsi a guardare le fotografie per bene, ma non mi sembra il caso e sono in stra-ritardissimo, magari questo se ne e’ pure andato.
Passa finalmente un ragazzo, subito lo fermo e chiedo se conosce Terry.
“Certo che lo conosco, e’ uno degli Assistant Producer, aspetta che lo chiamo via radio. Chi devo dire?”
“Non mi conosce, comunque ho un appuntamento con lui. Mi chiamo Neda.”
“Ah si, AUDREY TATOU DOUBLE. Sei quella con il cognome strano, piacere di conoscerti!”
Mi sarei sotterrata. Dopo neanche 5 minuti mi si presenta davanti un ragazzo sui 30 anni, con un’aria molto sorridente.
“Ciao Neda, io sono Terry. Dobbiamo sbrigarci perche’ siamo in ritardo, la costumista ci aspetta…”
“La costumista? Guarda, ci deve essere un errore, io sono qui per un casting…”
“Che casting? Tu sei assunta!”
“Cosa? Guarda, io non ho mai recitato in vita mia, neppure a scuola, neanche per sbaglio!”
“Ma scusa, che lavori hai fatto finora per la tua agenzia?”
“La ‘mia agenzia’??? Io non faccio questo lavoro, ci sono finita per caso!”
“Tranquilla, vedrai che ti divertirai. Non devi proprio recitare, non dovrai neppure parlare. Sei una double, farai tutte le scene dell’attrice principale quando si vede a distanza, quando e’ inquadrata da dietro, quando e’ in macchina… etc… Sara’ una bella esperienza!”
Un’ora dopo stavo sul set, vestita come Sophie, criminologa co-protagonista del Da Vinci Code.
Il costume e’ ok, molto semplice per la verita’, dover portare una parrucca e’ un po’ una rottura, ma pazienza, quello che proprio non capisco e’ una cosa sola.
Quando mai si e’ visto una criminologa lavorare con 8 centimetri di tacco?
Ah, il cinema!
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