Inutile aspettare grandi effetti speciali o rutilanti giornate di sole, per me l’estate in terra angla inizia con l’apertura dei Proms, il più grande festival di musica classica al mondo.
Prom e’ un’abbreviazione di Promenade Concert, concerti di musica classica di facile ascolto, che un tempo si ascoltavano in piedi, magari in un parco (per questo definiti “da passeggiata”). Sono 112 estati che Londra ospita i Proms, una settantina di concerti in tutto, nella sala ovale che la regina Victoria inauguro’ a memoria del principe Albert, suo defunto consorte.
I Proms sono molto popolari, oltre ai posti riservati, i cui biglietti hanno costi vari e vanno acquistati in anticipo, ci sono anche i posti in piedi, nell’arena, come da tradizione, e poiche’ i biglietti sono venduti il giorno stesso del concerto e al prezzo popolare di £7 (6 per le file retrostanti), ci sono lunghe file per aggiudicarsi l’ingresso.
Per chi non dovesse riuscire nell’intento, esistono innumerevoli dirette, radiofoniche, televisive ed internettiane, così ci si può permettere di ascoltare un concerto di Handel mentre si cucina, lasciarsi influenzare dalla pompa e circostanza di Elgar mentre si fanno le pulizie oppure rilassarsi con Brahms indossando un pigiama.
L’estate angla di solito finisce con The Last Night of the Proms, il concerto finale, eseguito alla Royal Albert Hall e mostrato in diretta su grande schermo nei parchi delle maggiori città del Regno Unito, dove si riversa un numeroso pubblico, confidando nella clemenza del tempo.
In tale occasione, la scaletta prevede l’esecuzione del pezzo di Elgar di cui sopra e, a conclusione della serata, il National Anthem (God Save The Queen).
Stasera il bellissimo concerto di apertura, diretto da Jiri Belohlavek, è culminato nella “Sinfonia n.9 op.125” di Beethoven, opera immensa, composta incredibilmente dal celebre compositore quando questi aveva già perso l’udito.
Alle Menschen werden Brüder,
Wo dein sanfter Flügel weilt…