Ci sono giorni NO. Ci sono giorni NON NO MA NON SI’. E poi ci sono i giorni SI’.
Oggi è stata una giornata bah… più vicina al NO, che al SI’.
Lunedì, brutto tempo, previsioni peggiori, ma il capo è contento di vederti in ufficio, lui non risponde al telefono, non ci sono annunci di lavoro, non riesci a concentrarti, però ti mandano a casa prima per non farti camminare al buio, e tu cadi – lo sapevi con queste strade ghiacciate che saresti caduta, era solo questione di tempo e se cammini per tre chilometri in mezzo alla strada dove passano le macchine e nella neve fresca, perchè già fatichi a stare in piedi quando c’è il sole – ma ti aiutano e alla fine arrivi a casa.
E ti lamenti perchè la giornata è stata un po’ così.
Ma sta per finire!
E poi arranca a casa il tuo nuovo coinquilino, stravolto e ti racconta il suo incubo:
Ieri pomeriggio cerco di anticipare il mio volo da Ginevra, ma incredibile non c’è nemmeno un posto su nessuno dei 50 voli Ginevra – Londra. Ma HAPPY DAY prendo il mio volo. E’ l’unico non in ritardo. Ci imbarchiamo e restiamo 1 ora e mezzo in attesa. Poi partiamo. Dovremmo atterrare a Stansted, ma aereoporto chiuso. Atterriamo a Gatwick. Nevica. Non arrivano le scalette. E aspettiamo. HAPPY DAY Aspettiamo 1 ora e mezzo. Poi scendiamo. Ovviamente ci vuole un’altra mezz’ora i bagagli. E poi via verso il treno. Soppresso. HAPPY DAY Taxi? Sto mezz’ora in coda e poi: i taxi non vanno a Londra. Niente va a Londra. HAPPY DAY Ok, dormirò in aereoporto: il primo treno del mattino è alle 5,20.
Alle 5,20 non c’è nessun treno. Non ho dormito nulla e ho mal di testa. Forse c’è il treno delle 5,50. HAPPY DAY Il treno c’è. Ma venti minuti dopo aver lasciato Gatwick si ferma e non va avanti e non va indietro. E non c’è riscaldamento. HAPPY DAY 5 ore, 5 fucking ore in attesa su un treno gelato sperso nella campagna inglese. HAPPY DAY Perchè le stazioni a Londra sono chiuse, perchè la linea è interrotta, perchè il treno non va. HAPPY DAY Arrivo a Victoria. Ora – penso – potrò arrivare in ufficio!
Ma le metropolitane sono chiuse. HAPPY DAY Trovo una linea che funziona e sempre con il mio pesante borsone mi ci ficco. E arrivo nella super affollata Bank: ora potrò prendere il treno per Canary Wharf. No treno, no treni. HAPPY DAY Cerco un taxi. Sono disposto a pagare oro, ma fatemi arrivare in ufficio. Trovo il taxi, e partiamo. Ma a metà strada è tutto bloccato: c’è stato un incidente. HAPPY DAY Scendo dal taxi, che tanto è bloccato e inizio a camminare. HAPPY DAY
Nevica, fa un freddo porco, la strada è ghiacciata, la borsa è pesante, non ho bevuto nè mangiato da ieri. HAPPY DAY Mezz’ora dopo arrivo in ufficio. Finalmente sono in ufficio. Puzzo come un porco. Ma sono in ufficio. Ho avuto la peggiore notte e la peggior mattina della mia vita, ma adesso potrò riposare. Controllo la posta: i titoli X sono crollati, quando? come? “Venerdì! Quando non c’eri!” HAPPY DAY E questo cos’è? Le banche si uniscono… E’ un periodo di merda, ma così è troppo.
“Ragazzi, 0 bonus!” HAPPY DAY Notizia ufficiale? E quando sapremo che sarà di noi? E quando saprò se sarò licenziato? “Fine mese, peggiore dei casi fine giugno.” HAPPY DAY E’ un incubo. Tiro a sera. Voglio solo andare a casa, farmi una doccia e svenire. “Ragazzi, domani riunione con il team US.” Mi scordo di lasciare l’ufficio presto. HAPPY DAY E cerco con le ultime forze di preparare il materiale per domani. Ho la nausea. Sono le 9… Sono le 10. HAPPY DAY Lascio l’ufficio, prendo un taxi e mi faccio lasciare davanti al supermercato: è chiuso. HAPPY DAYAnche il supermercato ha chiuso prima. HAPPY DAY Ora voglio solo mangiare qualcosa, lavarmi, sbarbarmi e andare a letto.
Non so se ridere o piangere.