Sono un fan dei kebab. Penso che, in un posto come Londra dove farsi un boccone dopo le 10.30 è quasi impossibile, i “kebabbari” sono una salvezza. Per gli inglesi è il kebab shop è la stazione di rifornimento per calmare i morsi della fame dopo una lunga “drink session”. Se il kebab sia buono oppure no, per loro non fa molta differenza (quando hai raggiunto le 8 pinte nella panza, le papille gustative si sono già messe a dormire da un po’). Io, invece, il kebab me lo gusto dall’inizio alla fine. Mi ha salvato tutte quelle volte che ho fatto un po’ tardi dopo una gig o un teatro. Gli spettacoli spesso sono alle 19.30 e uscendo dal lavoro di corsa, tempo di mangiare qualcosa spesso non c’è. Allora, vai kebab. Ma che piacere.
Il mio kebabbaro di fiducia si trova a pochi minuti da casa mia. Il locale è un attentato all’igene e al decoro pubblico. Se fosse in Italia, avrebbe già chiuso da tempo. Non tanto per i controlli, ma per bancarotta. Gli italiani in Italia non ci metterebbero piede e mai avrei pensato di metterci piede io. Ma gli italiani a Londra, si sa, abbassano la soglia di igiene per poter sopravvivere in UK. Così un giorno, chiudo gli occhi e entro. E’ amore a prima vista e dura da 7 anni
Confidando nelle alte temperature di cottura del kebab, pago e mi porto via il mio pacchettino takeaway (il kabab shop permette anche di sedersi e mangiarlo lì. Ma questo è chiedere troppo) . A dispetto dell’aspetto del locale, il kebab che fanno è semplicemente divino. Il mio amico egiziano ci sbatte sopra un po’ di chilly e garlic sauce. Poi sventola un po’ di lattuga e un bel peperonicino verde formato maxi. Ah, beninteso, il kebab di cui parlo è il Shawarma. Quello tagliato fresco dalla colonna di carne e infilato in un pita abbrustolito. “Anything else my friend?”. No grazie, basta così. “Have a nice day”.
Tutto sommato, oltre al piacevole gusto, si po’ dire che è un cibo sano. Il grasso della carne infatti viene eliminato per gravità durante la cottura. Insomma, buono e sano. Se non siete ancora fan del kebab, diventatelo.
p.s.: Fatemi conoscere il vostro kebabbaro preferito!