Marziano, dove sei finito? Sei a Londra?¿Que te pasa? Did u get my txt? Where the f*ck you at? Questa è solo una parte di una lista interminabile di madonne che mi sono arrivate negli ultimi tempi da amici italiani e non (soprattutto i non). Che mi succede? Perché non mi tengo in contatto? Mi piacerebbe avere una risposta. Ma non ce l’ho. Questa città ogni tanto ispira cambiamenti dettati da pure coincidenze, scoperte di varia natura o incontri inaspettati. In questi periodi di liberazione mentale non riesco a tenere i contatti con nessuno, incluso i miei amici più cari. Niente di personale, ma tutto questo è una mia esigenza. Un impulso incontrollabile, quasi fisico. Bisogna prendere questa fase come un’assioma. Non si facciano domande. Non si cerchino colpe. Nessuno pagherà col proprio sangue, bisogna armarsi di tolleranza e rispettare gli spazi che mi son preso. In questi periodi in genere mi dedico all’esplorazione della città. Londra dà il meglio di sé in questo periodo. Un’unica avvertenza, state alla larga dal west end. Soprattutto il fine settimana, quando le gabbie sono aperte e il centro pullula di gianquinti in uniforme. Esseri insignificanti plasmati dalla stessa mano e al quale è stata rubata la personalità. Col loro capello impomatato e la scarpetta nera tattica, lascia passare per la discoteca. Io vi consiglio di uscire in altre aree. Vedi Kentish Town, Brick Lane, Hoxton Sq, Shoreditch, e perché no, Brixton. Attenzione però, queste zone non vi assicurano automaticamente una nottata all’insegna del divertimento in una parte di Londra in cui lo sfigato non esiste. Ci sono anche un sacco di posti noiosi e pieni di cazzoni. Bisogna andare a naso e ci sono volte in cui vi dirà culo e scoprirete un posto dove vorrete ritornare per tutta la vostra vita. Un paio di giorni fa, sono stato a vedere un concerto di sconosciuti in un pub di King’s X che si chiama Water Rats. Dopo aver seguito la performance di un trio che sembrava una brutta copia dei Sonic Youth. I tipini, di cui ignoro il nome, sono riusciti a portare il noise oltre il prossimo livello. Il prossimo livello di sfiga però. Stanchezza e disperazione stavano per prendere il sopravvento, circondato com’ero da capelloni in jeans elasticizzati, quando sale sul palco una ragazzina. Eccone un’altra, pensai, mentre le tipa si preparava per la sua esibizione. Timida ed impacciata nell’accordare la sua chitarra, pensavo che sarebbe riuscita a rovinarmi la serata una volta per tutte. Mic check. One, two, one, two e si parte. Una o due battute e BOOOOOM. Poggio il bicchiere. Mi giro verso il palco esterrefatto. Com’è potuto succedere? La nanerottola coi capelli rossi mi ha preso in giro. Ha fatto finta di essere un super-mosca per poi sferrarmi un gancio degno di un peso massimo. Hey scusi signorina, possiamo ricominciare? No… sa… mi vergogno ad ammetterlo ma l’avevo sottovalutata. Sa, di questi tempi, la mediocrità sembra essere diventata la norma e si finisce per farsi condizionare dalle apparenze. Mmi domando, ma è la stessa tipa che accordava la chitarra come se fosse convinta che una chitarra avesse cinque corde? Com’è possibile che si sia trasformata in un animale da palco? Voce roca e sensuale, accento irlandese, mancina, spigliata e un sorriso che riesce a toccarmi dentro. È nata una stella. Uno dei migliori concerti che abbia visto negli ultimi anni. Si chiama Wallis Bird e son sicuro che ne sentirete parlare in futuro. Penso che abbia una webpage su myspace.com, ma non ne sono sicuro.
E questo è tutto per oggi, signore e signori. Permettetemi di scusarmi per questa lunga assenza. Se ve lo state domandando, non ho nessuna scusante. C’avevo solo i cazzi miei.
Passo e chiudo
G x
Il Marziano
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