Esco dalla metropolitana insieme a una bolgia di gente… stanco e accaldato, davanti alla statua giro a sinistra… e’ sera, la via e’ come al solito un calderone di gente, colori, negozi, odori… a tracolla ho la borsa con computer, articoli di riviste scientifiche, la mia tesi, i calzini di Hegel (il mio nuovo libro) e la classica stecca di sigarette, presente nel bagaglio di qualunque italiano decida di vivere a Londra. La mia mano destra trascina sulle rotelle un’enorme valigia che pesa quanto me…
Inizia un nuovo capitolo… penso a quando ho visto questa strada per la prima volta, una sera, + di un anno fa… come stavo, cosa pensavo di trovare, cosa nn pensavo di perdere… avevo la stessa borsa, ma quella volta pioveva pure… oggi no, oggi fa caldo, c’e’ chiaramente stato il sole tutto il giorno. Penso a quando questa stessa strada mi ha visto ripartire per tornarmene in Italia, quando nn pensavo che sarei tornato a vivere qui. E invece… You get stuck in London, you can’t get away… this is what they usually say
Non lo so dove mi portera’ questa strada questa volta… so che l’ho scelta, so che ancora, fermo nn riesco a stare, so che sara’ dura… so che sara’ indimenticabile…
Trascino la mia borsa, anzi le mie borse… sotto la scritta St. George’s Hospital si aprono le porte scorrevoli, un secondo mi fermo, neanche, rallento soltanto… poi entro
si comincia.