e sciarpe di lana, le vetrine rifulgono di precocissime decorazioni natalizie e qua e là spuntano papaveri rossi di carta.
I poppies vengono appuntati sui baveri delle giacche, sulle cravatte, nei taschini delle camicie, su borsette e anche tra i capelli.
E’ segno che si avvicina il Remembrance Day, l’equivalente anglo del nostro 4 novembre, una data che in Italia, almeno un tempo, era addirittura festa nazionale e ci si facevano i temi a scuola.
In Gran Bretagna, la data che segna la fine del I° conflitto mondiale è l’11 novembre, perché fu in questa giorno, e precisamente nel 1918, alle 11, che fu dichiarato l’Armistizio.
Due giorni prima, una certa Moina Michael, si trovava a New York per il congresso annuale delle segretarie di guerra. Moina, in segno di ricordo per i caduti, decise di utilizzare il suo compenso di $10 per comprare 25 papaveri di seta (l’unico fiore che cresceva sui campi devastati dal conflitto). Appuntò un papavero sul suo cappotto e distribuì quelli che restavano ai delegati del congresso. Due anni più tardi la National American Legion adottò il fiore come simbolo del Remembrance Day. Uno dei membri della legione era Madame E Guerin, la quale organizzò una vendita di poppies in grande scala per aiutare i bambini nelle zone devastate dal conflitto.
Milioni di fiori di seta realizzati dalle vedove francesi furono venduti in America e anche a Londra.
Nel 1921 la Royal British Legion organizzò la prima vendita di remembrance poppies…
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