Ancora una volta un (quasi) attentato.
Al di la’ dell’enorme chiasso mediatico, non mi e’ sembrato un granche’. Ragazzini che passavano la giornata a consegnare pizze e altri megalomeni piu’ o meno brufolosi volevano giocare al terrorista suicida. Erano infiltrati da mesi. Non c’e’ stato nessun pericolo, mai, che riuscissero a far saltare in aria qualcosa. Mi chiedo quanti episodi del genere ci siano stati in questi anni, semplicemente non dati in pasto a giornali e televisioni sempre in cerca dell’ultima follia collettiva.
Secondo me invece l’episodio dimostra semmai che cosa patetica sembra essere diventato (ad oggi) il terrorismo mondiale; sono ormai 5 anni che non ne azzecca una, a parte cose relativamente facili come mettere bombe sui treni o nella metro (e riesce poco anche quello).
Dirottamenti spettacolari? Prese di ostaggi di vertice? Bombe in palazzi del potere? Zero.
I am not impressed.
Il danno, invece, e’ venuto dopo. L’isteria da sicurezza ha fatto danni enormi e secondo me non necessari. Solo perche’ un paio di ingenuotti con l’esaurimento nervoso hanno deciso che da oggi si puo’ giocare al piccolo chimico in aereo e la cosa e’ andata in tivvu’.
L’isteria e’ stata totale: improvvisamente ogni bottiglietta di dopobarba era un pericolo, una bottiglia di limoncello una minaccia al modo di vita occidentale, migliaia di laptop sono stati lasciati negli aeroporti. Nel panico mediatico nessuno nel governo e tra le autorita’ aeroportuali e quasi nessuno nei media si e’ sentito di dire delle cose molto semplici: niente panico, avanti come prima, esaminiamo la situazione con calma e semmai faremo, al tempo suo, gli aggiustamenti del caso.
Ma se era tutto cosi’ facile, perche’ non e’ stato fatto prima? Sono quasi cinque anni che nessuno riesce a portare una bomba in un aereo, nemmeno le minibombe da scarpa: in questi 5 anni nessuno dei veri professionisti (del terrorismo o dell’ antiterrorismo) aveva pensato a queste bombe DIY?
E se si scopre un complotto di terroristi che vogliono prendere le hostess a morsi che facciamo, tutti in aereo senza denti?
Secondo me, occorre capire che la minaccia restera’ con noi per decenni; che il modo per combatterla e’ nello spionaggio e nell’azione politica (e semmai militare); che la barriera all’aeroporto e’ solo una sorta di ultima ratio, ma non puo’ essere cio’ a cui ci si affida principalmente; che ogni interruzione del normale traffico aereo crea piu’ danno di ogni bomba; che questo clima di emergenza fa il gioco del terrorismo, al quale occorrerebbe opporre una gelida indifferenza anche quando ci sono i morti.
I terroristi, da soli, non riusciranno MAI a cambiare il nostro modo di vivere, o a modificare le nostre abitudini, a creare il caos o a farci vivere nella paura.
Invece noi da soli ci riusciamo benissimo…