Non è facile vivere a Londra e sapere che uno dei tuoi possibili futuri (quello a cui ambisci di più ad essere più chiari) si gioca in qualche ufficio italiano. Da tempo ho due post pronti e speravo di pubblicarne uno appena qualcosa, da uno di questi uffici, si fosse saputo (e qui giustifico l’assenza a chi di dovere). Ma immagino che Agosto non è il mese ideale per aspettare verdetti così importanti. Certe scelte vanno fatte con cura e gli editori in vacanza si portano libri rilegati e pubblicati, non fogli stampati dalla stampante dell’ufficio.
È successo tutto un mese fa. Un messaggio di Sabato mattina del mio agente, già prima che entrassi in negozio. Poi un tipico sabato medio busy che tipico non era proprio, perchè non stavo nella pelle. Io che vado dal mio manager e gli faccio:
“Ho bisogno di due giorni off. Torno qui Mercoledì.”
Lui fa la faccia pensierosa e io penso se quattro giorni sarebbero stati sufficienti per rileggere, spuntare, riempire, correggere, rileggere ancora…
Lo sono stati.
Ora immaginate, se lo avete mai vissuto, il momento in cui fate un test antigravidanza. Io l’ho fatto, nel senso che l’ho vissuto. Sono andato a comprarlo, sono corso a casa di una ragazza in crisi quasi isterica e abbiamo aspettato insieme che il bastoncino ci dicesse se le nostre vite sarebbero state scazzate come sempre, oppure no. Il nostro futuro si giocava su una goccia di pipì. Immaginatevi seduti sul coperchio di un water, la vostra vita che dipende da una lineetta o due, da un sì o da un no.
Ecco, per tutto questo mese sono stato idealmente seduto nello stesso water su cui aspettavo di sapere se sarei stato padre o meno. Il mio corpo ha fatto le stesse cose di sempre; la mia mente è rimasta seduta li`, a pensare ai se e ai ma.
All’inizio era eccitante. Ora è venuto il classico formicolio alla coscia, come quando si rimane seduti per troppo sul cesso (e a seconda delle letture che vi portate è una cosa che può accadere molto facilmente). Un’attesa vuota, insomma, convinto che qualsiasi sia il responso io crollerò a piangere, sicuro dallo stress liberato, forse dalla gioia, forse dalla delusione.
Il 22 Agosto, alle ore 7:45 di mattina, partirò per la Norvegia. Quattro giorni a Oslo, quattro giorni a Bergen.
Il 4 Novembre, alle ore 19:30, andrò a vedere i Nofx alla Brixton Academy.
E`bello, nelle attese smaniose, avere dei termini ben precisi.
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